I ragni granchio, inaspettate sentinelle della biodiversità
La sperimentazione condotta al Centro di Ricerche Agro-Ambientali “Enrico Avanzi"
Si cibano degli insetti impollinatori, ma a differenza dei loro simili non tessono le tele, piuttosto si mimetizzano sui fiori prendendone il colore per sorprendere e catturare le prede con chele grandi e robuste. Sono i “ragni granchio”, piccoli araneidi che come rivela uno studio dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista “Ecological Indicators”, hanno un ruolo fondamentale come indicatori e custodi della biodiversità vegetale.
“Molti organismi, appartenenti sia al regno vegetale che animale, sono spesso privi di una nota importanza nei vari ecosistemi sia naturali che antropizzati – spiega Stefano Benvenuti docente dell’Ateneo pisano e autore dello studio - i ragni granchio ne sono un chiaro esempio dal momento che essi sfuggono spesso alla vista degli osservatori risultando così trascurati nella valutazione della biodiversità di un determinato ecosistema”.
Scoperta una molecola intestinale che aumenta il rischio di infarto e ictus: lo rivela una ricerca della Sapienza
Lo studio tutto italiano, pubblicato su Nature Reviews Cardiology, mette in luce nuove cause di malattie cardiovascolari: una endotossina dei batteri intestinali è stata trovata nelle arterie dei pazienti che hanno avuto l’infarto
Un nuovo capo d’accusa pesa sull’intestino che finisce sul banco degli imputati come ulteriore fattore di rischio cardiovascolare: è il Lipopolisaccaride (LPS), una endotossina della parete dei batteri intestinali, che può raggiungere i vasi arteriosi provocando infiammazione e trombosi.
A rivelarlo una serie di ricerche effettuate da un team della Sapienza, coordinato dal professore emerito Francesco Violi, e pubblicate sulla prestigiosa rivista Nature Reviews-Cardiology. Questi risultati consentono di compiere passi in avanti nella conoscenza dei fattori che infiammano le arterie e favoriscono l’insorgenza dell’infarto.
Lo studio ha messo in evidenza che, per motivi legati a un disturbo funzionale della parete intestinale, la lipopolissaccaride (LPS) può attraversare la parete stessa e raggiungere le arterie favorendone l’infiammazione fino alla trombosi. I risultati hanno dimostrato che la LPS è presente nelle arterie carotidee affette da grave danno aterosclerotico in soggetti ad alto rischio di ictus, e nei trombi prelevati dalle coronarie di pazienti che erano andati incontro a un infarto del miocardio.
Medicina

Le microscopiche regole del cuore
Un nuovo studio coordinato dal Dipartimento di Ingegneria meccanica e...
Paleontologia

I cacciatori-raccoglitori del Mediterraneo avevano una dieta anche a base di pesce
Le analisi biomolecolari delle ossa di 11 individui preistorici rinvenuti presso l’antico cimitero spagnolo...
Geografia e Storia

Nei gusci d'uovo la storia evolutiva dell'uccello elefante del Madagascar
Uno studio internazionale, a cui ha partecipato l’Università di Torino, rivela importanti informazioni molecolari...
Astronomia e Spazio

Buchi neri: quale destino dopo la loro evaporazione?
Uno studio congiunto Sapienza-INFN ipotizza, attraverso complesse simulazioni numeriche, i possibili...

Ovospace: l’esperimento della Sapienza...
L’esperimento è stato lanciato tramite razzo vettore sulla...
Scienze Naturali e Ambiente

Le piante in fuga dal caldo
Pubblicato su «PNAS» lo studio dell’Università di Padova e della Fondazione...

L’aria della foresta diminuisce...
Lago Tovel (Trento) Una ricerca sperimentale condotta dall’Istituto...