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Lunedì, 22 Febbraio 2021



Inhibiting a gene involved in the abnormal growth of blood vessels in certain ocular disorders may reduce retinal neovascularization, researchers report in The American Journal of Pathology

Philadelphia, February 22, 2021 – Runt-related transcription factor 1 (RUNX1) has been linked to retinal neovascularization and the development of abnormal blood vessels, which result in vision loss in diabetic retinopathy. Now, scientists have found that RUNX1 inhibition presents a new therapeutic approach in the treatment of age-related macular degeneration (AMD), which is the leading cause of blindness in the elderly worldwide. Their results are reported in The American Journal of Pathology, published by Elsevier.

Abnormal growth of blood vessels, or aberrant angiogenesis, arises from the choroid, a part of the eye located behind the retina. This condition, known as choroidal neovascularization (CNV), is present in several ocular diseases that lead to blindness such as AMD. This study is the first to implicate RUNX1 in CNV and to test RUNX1 inhibition therapy for treating CNV. Researchers found that application of a RUNX1 inhibitor, alone or in combination with a standard treatment for AMD, may represent an important therapeutic advance.

Pubblicato in Scienceonline


Uno studio dell'Università di Bonn, in collaborazione con l’Università di Padova, pubblicato sulla rivista «Physical Review X» determina il tempo minimo per operazioni quantistiche complesse: i risultati della ricerca hanno una ricaduta importante per il calcolo quantistico.
Il “limite di velocità” scoperto servirà per raggiungere il numero massimo di operazioni che possono essere eseguite dai computer quantistici

Anche nel mondo delle particelle più piccole, con le loro regole speciali, le cose non possono correre con velocità infinita. I fisici dell'Università di Bonn hanno dimostrato
qual è il limite di velocità per le operazioni quantistiche complesse. Nello studio sono stati coinvolti anche scienziati del MIT americano, delle università di Amburgo, Colonia, Padova e del centro di ricerca Jülich e la ricerca è stata selezionata per una mrecensione sulla rivista «Physics» della American Physical Society. Immaginiamoci di essere nella notte di capodanno a pochi minuti dalla mezzanotte (il lockdown è già storia) e di osservare un cameriere che si affretta a servire un intero vassoio ricolmo di calici di spumante. Corre da un ospite all'altro a tutta velocità. Grazie alla sua tecnica, perfezionata in molti anni di lavoro, gli riesce di non versare alcuna goccia del prezioso liquido.

Un piccolo trucco lo aiuta: mentre il cameriere accelera i suoi passi, inclina un po' il vassoio così da evitare che lo spumante fuoriesca dai bicchieri. A metà strada, verso il tavolo, lo inclina nella direzione opposta e rallenta. Solo quando si è fermato completamente riporta il vassoio in posizione orizzontale. m«Sotto certi aspetti gli atomi nel loro mondo microscopico sono simili allo spumante. Conviene infatti pensarli come onde di materia: non si comportano come palle da biliardo, bensì come un mliquido speciale. Se si vogliono trasportare gli atomi da un posto all'altro il più velocemente possibile occorre essere destri come il cameriere di capodanno. E persino allora esiste un limite di velocità che questo trasporto non può superare - spiega il dottor Andrea Alberti mdell'Istituto di Fisica Applicata all'Università di Bonn e leader dello studio».

Pubblicato in Fisica



New research by Swansea scientists in collaboration with researchers at the University of Bristol and the Francis Crick Institute in London has indicated that consuming a diet high in the sugar fructose might prevent the proper functioning of peoples’ immune systems in ways that has, until now, largely been unknown.

Fructose is commonly found in sugary drinks, sweets and processed foods and is used widely in food production. It is associated with obesity, type 2 diabetes and non-alcoholic fatty liver disease and its intake has increased substantially throughout the developed world in recent years. However, understanding the impact of fructose on the immune system of people who consume it in high levels, has been limited until now.

The new study published in the journal Nature Communications shows that fructose causes the immune system to become inflamed and that process produces more reactive molecules which are associated with inflammation. Inflammation of this kind can go on to damage cells and tissues and contribute to organs and body systems not working as they should and could lead to disease.

Pubblicato in Scienceonline


Drosophila's brain exhibiting the ring gland, the equivalent to the human's prothoracic gland, responsible for steroidal hormone production.


Conducted on the fly Drosophila, the study shows that tumours caused by chromosomal instability delay entry into the adult phase.
The tumours produce the Upd3 protein (equivalent to human Interleukin-6) to block the production of developmental steroid hormones. The work of IRB Barcelona's Growth Control and Development laboratory has been published in the journal Current Biology.
The systemic balance that coordinates the growth of an organism and its progress through the different stages of development occurs across the animal world and is regulated by internal and external signals. Examples of this balance are puberty in humans and metamorphosis in flies. These are transitions characterised by the production of steroid hormones and they mark the turning point that will determine the halting of growth and entry into the adult state. Certain human diseases, such as cancer and inflammatory bowel diseases (IBDs), cause a delay in this transition.

Led by Dr. Marco Milán, scientists at IRB Barcelona have discovered the mechanism by which malignant epithelial tumours affect the production of steroid hormones. Specifically, these researchers have found that the Drosophila Upd3 protein (equivalent to human Interleukin-6) is the main signal produced by tumour cells to influence hormone production and activate signalling pathways that block the transition to adulthood.

Pubblicato in Scienceonline

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