Cristalli “respiranti”: Quando un materiale imita la vita

Claudia Gianvenuti 28 Ago 2025

 

Il continuo sviluppo di tecnologie intelligenti e sostenibili richiede materiali avanzati capaci di rispondere a stimoli esterni in modo fluido e ripetibile. Un’innovazione destinata a rivoluzionare questo settore arriva dalla collaborazione tra la Pusan National University (Corea) e l’Hokkaido University (Giappone). Un gruppo di ricercatori guidato dal Prof. Hyoungjeen Jeen ha infatti individuato un nuovo cristallo metallico in grado di “respirare” ossigeno, ossia di assorbirlo e rilasciarlo ciclicamente e a temperature relativamente basse, senza perdere stabilità strutturale o funzionalità.

Il nuovo cristallo: composizione e proprietà microscopiche

Il materiale, il cui studio è stato pubblicato su Nature Communications il 15 agosto 2025, si basa su un ossido metallico contenente stronzio, ferro e cobalto. Questo cristallo specializzato si distingue per la possibilità di alterare reversibilmente il proprio contenuto di ossigeno grazie all’ossidoriduzione selettiva del cobalto.
A differenza di molti altri materiali con proprietà simili, che tendono a degradarsi rapidamente o richiedono temperature elevate per funzionare, il nuovo composto mantiene la sua integrità anche dopo numerosi cicli di ingresso e uscita di ossigeno, e lo fa a condizioni più miti e gestibili.

Meccanismo di “respirazione” dell’ossigeno

Il cristallo funziona come un “polmone” artificiale: esposto a un ambiente gassoso controllato e a un adeguato riscaldamento, il materiale rilascia ossigeno. Successivamente, può riassorbirlo semplicemente cambiando le condizioni atmosferiche, ritornando così alla configurazione originaria. A livello atomico, il processo riguarda in particolare gli ioni cobalto, che subiscono una riduzione reversibile senza coinvolgere in modo simile gli altri elementi nel reticolo cristallino.
Questa trasformazione comporta anche la formazione temporanea di una nuova fase cristallina che, sorprendentemente, si dimostra altrettanto stabile e pronta a ritornare alla forma iniziale quando il materiale viene nuovamente sottoposto a ossigenazione.

Implicazioni per le tecnologie energetiche e ambientali

Il controllo attivo e robusto dell’ossigeno nei materiali ha un impatto diretto su molte delle più promettenti tecnologie nel settore energetico e dei materiali intelligenti. Gli autori dello studio sottolineano come questo risultato possa incidere in tre ambiti principali:

- Celle a combustibile a ossidi solidi: Questi dispositivi convertono l’energia chimica dell’idrogeno in energia elettrica con emissioni minime, ma necessitano di materiali che gestiscano efficacemente il trasporto e la liberazione di ossigeno. Un cristallo “respirante” potrebbe aumentare efficienza e longevità della cella, superando i limiti dei materiali esistenti.

- Finestre e materiali smart: Pellicole o vetrate dotate di questa tecnologia potrebbero regolare in tempo reale la trasmissione di calore, ottimizzando il bilancio energetico degli edifici senza sacrificare comfort o trasparenza.

- Dispositivi termali avanzati: Nei cosiddetti “transistor termali”, la direzione e la modulazione del flusso di calore può essere controllata esattamente come in un interruttore elettrico, semplicemente variando la presenza di ossigeno nel materiale.

La vera novità: stabilità e reversibilità

Rispetto ai materiali precedenti, che potevano risultare troppo fragili, poco ripetibili o dipendenti da condizioni operative proibitive, il nuovo ossido di stronzio-ferro-cobalto supera queste barriere grazie a due caratteristiche fondamentali:

- Selettività: solo gli ioni cobalto sono coinvolti nella reazione di riduzione ossigeno, evitando complicazioni strutturali.

- Reversibilità e stabilità: il materiale ritorna alla configurazione originaria dopo ogni ciclo senza perdita di prestazioni, consentendo centinaia o migliaia di cicli operativi.

“È come se avessimo dato dei polmoni al cristallo, rendendolo capace di inspirare ed espirare ossigeno a comando”, afferma il Prof. Jeen. “Controllare l’ossigeno nei materiali è fondamentale per molte tecnologie pulite e per architetture elettroniche intelligenti”.

Guardando avanti: come cambierà il mondo dei materiali

I risultati ottenuti sono un passo decisivo verso la realizzazione di materiali intelligenti, “programmabili” dal punto di vista della loro chimica interna. Oltre alle applicazioni già citate—celle a combustibile, finestre smart, interruttori termici—sarà interessante valutare come il principio della “respirazione” potrà essere sfruttato in altri settori, come i materiali da costruzione ecologici o i sistemi di accumulo dell’energia chimica.

Secondo il Prof. Hiromichi Ohta, co-autore della ricerca, la naturale reversibilità e robustezza strutturale del nuovo ossido lasciano prevedere una rapida evoluzione verso soluzioni pratiche e scalabili. Gli sviluppi futuri mireranno non solo a migliorare l’efficienza dello scambio di ossigeno, ma anche a integrare i cristalli “respiranti” in dispositivi reali e nell’architettura green.

Conclusione
La scoperta di un cristallo che respira ossigeno rappresenta una svolta concettuale e tecnologica per il controllo chimico dei materiali. Le implicazioni sono vaste, toccando energia, ambiente e digitalizzazione dei dispositivi. Se la ricerca procederà nella giusta direzione, potremmo presto assistere alla nascita di una nuova classe di materiali capaci di adattarsi “in tempo reale” ai bisogni delle tecnologie del futuro.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 27 Agosto 2025 20:19
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