Hypercontextuality di Michael Herrman
Il volume Hypercontextuality è il risultato dello studio che Michael Herrman ha svolto nell’ultimo decennio attraverso l’analisi e la comparazione dei fenomeni sociali e culturali che caratterizzano i paesi europei e le condizioni umane ed esistenziali di chi li vive ed attraversa con lo sguardo rivolto al concetto di spazio ed all’interpretazione dello spazio – in una parola: all’architettura.
Il titolo dell’opera è già esemplificativo del concetto che l’accompagna: Ipercontestualità, ovvero tutto ciò che intercorre tra un contesto urbano, sociale, culturale e la sua trasposizione a simbolo, a concetto, a stato d’animo. L’autore ha aggiunto come sottotitolo ‘l’architettura dello spostamento e del senza-luogo’ lasciando già intuire che affronta nell’opera una diversa idea di architettura e di spazio urbano, rivolta verso il non-statico, il non-ieratico: come il mondo contemporaneo mira alla fluidità, alla interconnessione tra gli uomini attraverso la comunicazione, la migrazione, il turismo o il commercio, così lo spazio viene letto ed interpretato dall’autore in maniera cinetica e diacronica.
La luna
Cuenta la historia que en aquel pasado
Tiempo en que suciederon tantas cosas
Reales, imaginarias y dudosas,
Un hombre concibió el desmesurado
Proyecto de cifrar el universo
En un libro y con impetu infinito
Erigió el alto y arduo manuscrito
Y limó y declamó el último verso.
Infezioni da papillomavirus e strategie di prevenzione nella popolazione italiana
I Papillomavirus sono un ampio ed eterogeneo gruppo di virus comprendente circa 100 genotipi completamente caratterizzati e più di 100 putativi nuovi tipi [1,2]. L'analisi filogenetica dei papillomavirus umani ed animali ha permesso di distinguere 16 generi identificati con le lettere dell'alfabeto greco (α, β, γ, δ, ε, ζ, η, θ, ι, κ, λ, μ, ν, χ, ο, π). I papillomavirus umani (HPV, dall’inglese Human Papilloma Virus) afferiscono ai generi α (prevalentemente mucosali) e β (cutanei). Il genere alfa comprende 50 genotipi diversi di HPV che infettano prevalentemente la mucosa genitale [2]. Questi virus sono stati distinti in gruppi ad alto o basso rischio oncogeno sulla base di dati epidemiologici relativi alla loro frequenza nelle lesioni neoplastiche di alto grado ed invasive (carcinoma della cervice uterina) [3-5].
Scienzaonline Anno 6° n. 65 giugno 2009
Scienzaonline Anno 6° n. 65 giugno 2009
Angolo UE giugno 2009
NOTIZIE FONTE SANCO
Il Consiglio adotta la raccomandazione sulle malattie rare
Scopo della raccomandazione è rendere più efficace ed esauriente l’azione dei paesi dell’UE nel campo delle malattie rare.
Link: http://ec.europa.eu/health/ph_threats/non_com/rare_10_en.htm
Raccomandazione del Consiglio sulla sicurezza dei pazienti
La raccomandazione intende creare un quadro per stimolare lo sviluppo, da parte dei paesi membri e in collaborazione reciproca, di politiche e azioni per affrontare i problemi chiave della sicurezza dei pazienti, comprese la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all'assistenza sanitaria.
Link: http://register.consilium.europa.eu/pdf/it/09/st10/st10120.it09.pdf
La biomusica
Si dice Biomusica quella metodologia precisa e diretta atta all’equilibrio ed alla stimolazione del corpo per evitare la somatizzazione dei conflitti emotivi. Il termine evocativo della vita (bios) nel nome di questa particolare terapia sta a significare la diretta correlazione che esiste fra le funzioni vitali del corpo e l’arte della musica, un rapporto invero assai antico che oggi trova moderne ed importanti applicazioni.
L’ideatore della biomusica è il professor Mario Corradini, docente di Musicoterapia in Italia, in Svizzera ed in Spagna, il quale si è basato sulla relazione fra suoni, musica e malattia, creando un percorso terapeutico indirizzato alle persone sofferenti di sintomatologie non sempre dichiarate, ma con chiare difficoltà di relazione o in uno stato di dipendenza (come la tossicodipendenza).
Guardare i movimenti altrui attiva le aree deputate alla programmazione e alla rappresentazione del movimento
In uno studio condotto dall’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con l’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del CNR, sono state indagate le risposte neurali all’osservazione di persone coinvolte in attività richiedenti notevole sforzo fisico, quali ad esempio correre, saltare, tuffarsi ecc..
Studi precedenti (Paccalin and Jeannerod, 2000) avevano investigato le risposte fisiologiche di osservatori assolutamente immobili mentre guardavano un altro individuo correre su un tapis-roulant. I dati hanno evidenziato dei sensibili cambiamenti nell’attività del SNA (Sistema Nervoso Autonomo) dell’osservatore, rilevando un aumento del battito cardiaco e della frequenza respiratoria. Tale tipo di effetti è stato registrato anche in persone ferme che immaginavano di compiere sforzi fisici (Decety, et al., 1991).
Human Papilloma Virus (HPV), cancro del collo dell'utero e vaccino: risultati a due anni dall'esordio
l 19 giugno 2009 si è tenuto a Roma, presso l'Ospedale Cristo Re, l'incontro dal titolo “L'HPV e il vaccino: 2 anni dall'esordio”. La vaccinazione delle bambine di 12 anni contro lo Human Papilloma Virus (HPV), microrganismo alla base dello sviluppo del cancro del collo dell'utero, è iniziata due anni fa e finalmente si hanno i primi dati molto confortevoli.
Hanno partecipato al convegno studiosi e ricercatori che hanno maturato una grande esperienza nel campo della prevenzione dell'HPV, si sono alternati ginecologi, dematologi-venereologi, patologi, pediatri, medici di base, esperti nell'organizzazione dei programmi vaccinali e molti altri specialisti di vari settori.
I risultati sono stati comunque positivi
Sardegna: le sugherete dell'isola minacciate dai lepidotteri defogliatori
Il frantoio dava da una parte su un cortile e dall'altra su un orto che scendeva fino allo stradale sopra la valle; un bell'orto alquanto selvatico, con rocce, siepi di biancospino e di fichi d'India, peschi e mandorli e una quercia dal tronco corroso, nido di grosse termiti, di cavallette, di bruchi e d'uccelli.
Grazia Deledda, Cenere (1904)
L'allarme arriva dal WWF, che avverte: “Nei prossimi 10 anni potrebbe andare perduto fino al 75% delle querce da sughero del Mediterraneo occidentale, con danni irreversibili per l'ambiente e per l'economia”. Questi alberi dal profilo severo, che vediamo spesso affiorare tra le rupi granitiche della Sardegna con le chiome scomposte e il tronco contorto, solcato da rughe profonde, sono un elemento dominante del paesaggio boschivo dell'isola, che ospita l'85% delle foreste sugherifere italiane.
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