Il Rituale della Transazione
Il commercio della polvere d'oro era una pratica quotidiana, sia nei mercati che tra singoli individui. Le transazioni non erano solo un semplice scambio, ma un vero e proprio rituale che richiedeva attenzione e integrità.
Ogni commerciante o capofamiglia possedeva un set personale, spesso conservato in una scatola o un sacchetto. Questo set, chiamato in genere futuo, conteneva tutto l'occorrente: una bilancia a bracci (nsenia), un'ampia collezione di pesi (abrammuo) sia geometrici che figurativi, di varie dimensioni e grammature, un piccolo cucchiaio (nsawa) o paletta decorata per maneggiare la polvere d'oro e un piccolo contenitore per la polvere (abamphruwa).
Quando un acquirente e un venditore si accordavano su un prezzo, la polvere d'oro veniva pesata. La transazione non si basava sulla fiducia cieca in un unico set di pesi. Al contrario, si ricorreva alla doppia pesatura.
Prima Pesata: il venditore prendeva dalla sua scatola i pesi corrispondenti al valore pattuito e li poneva su un braccio della sua bilancia. Sull'altro braccio, con l'aiuto del cucchiaio, versava la polvere d'oro fino a quando i due bracci non si equilibravano.
Seconda Pesata (Verifica): l'acquirente, per garantire una transazione equa, ripeteva il processo utilizzando il proprio set di pesi e la propria bilancia. Se le misure corrispondevano, l'accordo era considerato onesto e la polvere d'oro passava di mano. Se c'era una discrepanza, si avviava una nuova fase di negoziazione per correggere l'errore. La presenza di pesi figurativi, come quelli che rappresentano i proverbi, trasformava ogni scambio in un'esperienza ricca di significato.
Oltre alla loro funzione pratica, i pesi erano anche portatori di significati morali e sociali. Un uomo che possedeva un set completo e vario di pesi era visto come una persona benestante e rispettata. Non solo dimostrava la sua ricchezza, ma anche la sua saggezza, perché ogni peso figurativo era un richiamo a un proverbio, una lezione di vita o un codice di condotta. Questo faceva sì che anche una semplice transazione commerciale diventasse un'occasione per scambiare messaggi culturali e ribadire valori condivisi.
I pesi d'oro venivano tramandati di generazione in generazione e un set completo era un regalo prezioso per un giovane sposo, per assicurarsi che potesse entrare nel mondo del commercio con successo e rispetto. Il loro possesso non era solo una questione economica, ma anche un simbolo di status, che indicava la posizione di un individuo nella società Akan.
Un commerciante che mostrava pesi dal significato positivo poteva rafforzare la sua reputazione di persona saggia e integra, rendendo il suo set di pesi un simbolo del suo carattere.
Bibliografia Consigliata
1. Guido Donati 03 Set 2025 Akan gold weights: a journey into the realm of wisdom Scienceonline
2. Guido Donati 03 Set 2025 I pesi Akan: un viaggio nel regno della saggezza Scienzaonline
3. Tom Phillips, African Goldweights: Miniature Art and Proverbial Wisdom.
4. Timothy F. Garrard, Akan Weights and the Gold Trade.
5. George S. Cansdale, Gold Weights of the Akan.
6. K. B. G. Attah, Akan Goldweights and Their Meaning.
*Board Member, SRSN (Roman Society of Natural Science)
Past Editor-in-Chief Italian Journal of Dermosurgery