Venerdì, 15 Settembre 2017

 
 

Lo studio osserva, attraverso i cambiamenti di temperatura della pelle, la relazione tra stimoli emotivi e categorizzazione sociale

I ricercatori del Dipartimento di Psicologia e della Fondazione Santa Lucia hanno condotto una ricerca per studiare, attraverso i cambiamenti di temperatura della pelle, come, a seconda degli stimoli emozionali che riceviamo, siamo indotti a includere o escludere gli altri dalla nostra sfera sociale.
Il principio su cui si basa lo studio è che la temperatura della pelle è influenzata dal cambiamento dei muscoli e della microcircolazione, controllata dal sistema nervoso vegetativo (detto anche autonomico) la cui attività è largamente indipendente dalla volontà.
La ricerca, coordinata da Salvatore Maria Aglioti del Dipartimento di Psicologia della Sapienza, in collaborazione con la Fondazione Santa Lucia, è pubblicata sulla rivista Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences. Per dimostrare l’associazione tra i cambiamenti di temperatura facciale e il modo in cui percepiamo chi ci sta attorno, i ricercatori hanno presentato ai partecipanti stimoli affettivi di cui erano più o meno consapevoli, detti rispettivamente stimoli supraliminali e subliminali.
Hanno quindi rilevato la reazione fisiologica provocata attraverso una termocamera, un dispositivo in grado di misurare con altissima sensibilità l’emissione di calore del corpo, attraverso sistemi avanzati di registrazione del segnale infrarosso detti functional Infrared Thermal Imaging (fITI).

Pubblicato in Medicina

 Un gruppo di ricerca ha osservato l'effetto proinfiammatorio del sale nelle cellule del sistema immunitario . L’eccessivo introito salino è sospettato da tempo di essere una delle possibili cause dell’aumentata incidenza delle malattie autoimmuni osservata negli ultimi anni, in quanto si è visto – in modelli animali – favorire l’attivazione di alcune cellule dotate di elevata attività infiammatoria (linfociti T-helper 17). Partendo da questo presupposto, un gruppo di ricerca diretto da Guido Valesini, del Dipartimento di Medicina interna e specialità mediche, ha osservato la correlazione esistente fra l’apporto di sale nell’alimentazione e le malattie autoimmuni. Lo studio, appena pubblicato su Plos One, ha verificato come il sale contenuto nella dieta possa avere un effetto pro-infiammatorio nelle cellule del sistema immunitario di pazienti con artrite reumatoide e lupus eritematoso sistemico, due tra le malattie autoimmuni più frequenti.

Pubblicato in Medicina

 Climatological model surface circulations in February: (a) for 1990–1995 and (b) for 1995–2000. The colour bar represents the surface current speed, while arrows show both speed and direction

 

Using a model developed at the JRC, scientists have successfully simulated the Black Sea’s long term currents, salt water content and temperature for the first time.Average surface temperatures of the Black Sea may not have risen, according to the surprising results of a new study from the JRC. The study used a model to simulate possible temperature changes and predict long term trends in the Black Sea’s hydrodynamics. While the surface showed no long term warming trend, the same simulations also indicated that average temperatures at 50 metres below the surface may be rising. The Black Sea has unique natural conditions like a positive net freshwater balance and very specific local currents. Observational data on temperature change is varied and scarce. As such it is not clear what the impacts of climate change have been on Black Sea water temperatures.

Pubblicato in Scienceonline

 

 

The organic pollution decomposing properties of titanium dioxide (TiO2) have been known for about half a century. However, practical applications have been few and hard to develop, but now a Greek paint producer claims to have found a solution. The photocatalytic properties of anatase, one of the three naturally occurring forms of titanium dioxide, were discovered in Japan in the late 1960s. Under the influence of the UV-radiation in sunlight, it can decompose organic pollutants such as bacteria, fungi and nicotine, and some inorganic materials into carbon dioxide. The catalytic effect is caused by the nanostructure of its crystals. Applied outdoors, this affordable and widely available material could represent an efficient self-cleaning solution for buildings. This is due to the chemical reaction, which leaves a residue on building façades, a residue then washed away when it rains. Applying it to monuments in urban areas may save our cultural heritage, which is threatened by pollutants.

Pubblicato in Scienceonline

 

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