La Sardegna dei 10.000 Nuraghi
Simboli e miti dal Passato
14 dicembre 2013 - 16 marzo 2014
Inaugurazione della mostra
14 dicembre 2013 ore 16,30
Verrà inaugurata il 14 dicembre 2013 nella splendida cornice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, e si protrarrà fino al 16 marzo 2014, la mostra La Sardegna dei 10.000 Nuraghi. Simboli e miti dal Passato.
È la prima volta che la civiltà nuragica della Sardegna è protagonista a Roma e lo fa attraverso una esposizione di grande fascino, che svela i segreti di una civiltà antichissima come quella che ha realizzato i nuraghi e che dalla Sardegna ha intessuto relazioni commerciali e culturali con le altre popolazioni insediate nel Mediterraneo, e anche con l’Etruria meridionale. Mai prima d’ora i bronzetti sardi qui rinvenuti erano stati esposti accanto a quelli ritrovati sull’isola.
Il nuovo Rettore dell'Università di Roma Tor Vergata è il Prof. Giuseppe Novelli
Dal novembre 2013 è Rettore dell’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”.
Dal 2001 è Direttore della U.O.C. Laboratorio di Genetica Medica del Policlinico Universitario di Tor Vergata. È Adjunct Professor presso la University of Arkansas for Medical Sciences, Little Rock (USA) dal 2003. Dal gennaio 2011 è Direttore scientifico del Centro Ricerche Fatebenefratelli, Roma Ospedale S. Pietro. Dal 2012 è responsabile scientifico del Centro di Genetica Molecolare dell’Istituto IRCCS Neuromed. Dal 2013 è componente del Gruppo di lavoro “Valutazione della ricerca” della CRUI e membro del Consiglio Superiore di Sanità.
Carriera Accademica:
Dal 1981 al 1987 ha svolto attività didattica e di ricerca presso la Facoltà di Farmacia dell’Università degli Studi di Urbino, prima in qualità di borsista e poi di assistente incaricato e quindi ricercatore universitario. Nel 1992 ha vinto il concorso nazionale per professore associato in Genetica Umana ed è stato chiamato a ricoprire la cattedra di Genetica Umana presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Milano, sede di Roma (Policlinico Gemelli). Dal 1995 al 1999 è stato Professore associato di Genetica Umana presso l’Università di Roma “Tor Vergata”.
Nel 1999 ha ottenuto l’idoneità a Professore ordinario di Genetica Medica presso l’Università di Trieste e è stato chiamato dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia di Roma “Tor Vergata”. È stato Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma “Tor Vergata” dal 2008 al 2011. È stato Direttore della Scuola di Specializzazione in Genetica Medica dell’Università di Roma “Tor Vergata” e delle Scuole Aggregate Sapienza, Chieti e Bari.
Scadenza mandato: 31 ottobre 2019
Altri incarichi
Giuseppe Novelli ha iniziato la sua attività di ricerca nel settore della biochimica genetica nel 1980. Ha pubblicato oltre 400 articoli sulle più importanti riviste internazionali e congressi del settore. È coautore dei libri “Genetica” (UTET, 1996), “Genetica Medica Essenziale” (Phoenix Editore,1977; CIC 2012), “Genetica Medica Pratica” (Aracne, 2003). Detiene 4 brevetti internazionali. Si è occupato prevalentemente di tematiche di Genetica biochimica, Genetica umana, Genetica medica e Genetica molecolare. Nell’ambito di queste tematiche, ha contribuito alla identificazione di numerosi geni responsabili di malattie genetiche nell’uomo e scoperto la causa della malattia di Laron, della displasia mandibulo acrale e quindi dell’invecchiamento precoce su base genetica, di alcune forme di psoriasi ed ha identificato una nuova proteina importante nella protezione dell’infarto del miocardio (loxina).
Altre ricerche principali del Prof. Novelli hanno riguardato la messa a punto di metodi innovativi per la terapia genica e la scoperta dei geni associati alla psoriasi. Gli studi attuali sono rivolti alla cura delle malattie ereditarie e allo sviluppo di nuovi farmaci e la farmacogenetica. Ha istituito il Centro di Eccellenza per lo Studio delle malattie genomiche e complesse e multifattoriali presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, finanziato dal MIUR nel 2001. Ha coordinato numerosi progetti di ricerca finanziati dal MIUR, CNR, Ministero della Salute, Telethon, AFM, EU FP5, EU FP6 e EU FP7, Ministero Esteri, Fondazione Veronesi, AIRC, AIFA, ISS.
Le pubblicazioni di Giuseppe Novelli hanno ricevuto oltre 20.000 citazioni. Il suo indice “h” di Hirsch è di 51 e il suo nome è fra TIS (Top Italian Scientists, via_academy.org).
Esperienze e collaborazioni internazionali
Giuseppe Novelli ha trascorso tre anni in Francia presso l’INSERM come ricercatore aggiunto e professore invitato presso l’Institute for Genetic Medicine dell’University of Southern California (USC), Los Angeles. Dal giugno 2007 è componente del Board della Società Europea di Genetica Umana (ESHG) e dell’American Society of Gene Therapy (ASGT).
È componente dell'Editorial Board di Plos One (Academic Editor), Acta Myologica (Co-Editor); Journal of Cardiovascular Medicine (Associate Editor), Clinical Genetics; BMC Medical Genetics; Current Export Opinion in Pharmacotherapy, Neuromuscular Disorders (1999-2003), Encyclopedia of Life Science for Genetics and Molecular Biology, Journal Inflammation & Allergy – Drug Targets (IADT), Journal of Pharmacogenomics & Pharmacoproteomics, Genetics Research International, La Clinica Terapeutica, Journal of Cardiovascular Medicine. In qualità di Chairman, ha organizzato diversi simposi internazionali promossi dall’EMBO e da altre organizzazioni scientifiche internazionali. Ha fatto parte di collegi per il dottorato di ricerca dell’Università di Marsiglia Francia) e Santiago di Compostela (Spagna).
Membership, premi e riconoscimenti
Giuseppe Novelli è socio dell’American Society of Human Genetics (ASHG) dal 1988; dell’European Society of Human Genetics, Board (ESHG) dal 1989;
dell’Italian Society of Human Genetics (SIGU) dal 1997, socio fondatore; dello Human Genome Organization (HUGO) dal 1990; dell’American Society of Gene Therapy, Board Committee (ASGT) dal 2005; del Public Population Project in Genomics (P3G) dal 2005; dell’ African Society of Human Genetics (AfSHG) dal 2007; dell’Accademia Medica di Roma dal 2008; dell’Oligonucleotide Therapeutics Society (OTS) dal 2010.
Ha ricevuto 10 premi scientifici nel campo della medicina e dell’innovazione tecnologica a fini medici
https://www.crui.it/ricerca/
Threatened Amphibians of the World
Prima di presentare questo libro voglio ringraziare Candace M. Hansen, portavoce dell'Amphibian Survival Alliance, che ci ha regalato una opportunità di conoscenza segnalandoci uno splendido ed importante testo frutto dell'esperienza, dell'entusiasmo, della voglia di proteggere una parte di questo nostro pianeta che stiamo più o meno volontariamente distruggendo.
Non so se sia peggio distruggere con la consapevolezza di ciò che si attua o agire senza sapere cosa si stia facendo.
L'Amphibian Survival Alliance è la più grande associazione al mondo per la conservazione degli anfibi.
Geohazard Supersites
News tips:
please read Geohazard Supersites and Natural Laboratories
Supersites is an initiative of the geohazard scientific community. The Supersites provide access to spaceborne and in-situ geophysical data of selected sites prone to earthquake, volcano or other hazards. The initiative began with the "Frascati declaration" at the conclusion of the 3rd International Geohazards workshop of the Group of Earth Observation (GEO) held in November 2007 in Frascati, Italy. The recommendation of the workshop was “to stimulate an international and intergovernmental effort to monitor and study selected reference sites by establishing open access to relevant datasets according to GEO principles to foster the collaboration between all various partners and end-users”. This recommendation is formalized as GEO task DI-09-010............
http://supersites.earthobservations.org/
Etna volcano activity in gravity and satellite radar data
News tips:
please read this interesting article by 30 October 2013 on Nature
Capturing the fingerprint of Etna volcano activity in gravity and satellite radar data
Ciro Del Negro, Gilda Currenti, Giuseppe Solaro, Filippo Greco, Antonio Pepe, Rosalba Napoli, Susi Pepe, Francesco Casu & Eugenio Sansosti
Long-term and high temporal resolution gravity and deformation data move us toward a better understanding of the behavior of Mt Etna during the June 1995 – December 2011 period in which the volcano exhibited magma charging phases, flank eruptions and summit crater activity. Monthly repeated gravity measurements were coupled with deformation time series using the Differential Synthetic Aperture Radar Interferometry (DInSAR) technique on two sequences of interferograms from ERS/ENVISAT and COSMO-SkyMed satellites. Combining spatiotemporal gravity and DInSAR observations provides the signature of three underlying processes at Etna: (i) magma accumulation in intermediate storage zones, (ii) magmatic intrusions at shallow depth in the South Rift area, and (iii) the seaward sliding of the volcano's eastern flank. Here we demonstrate the strength of the complementary gravity and DInSAR analysis in discerning among different processes and, thus, in detecting deep magma uprising in months to years before the onset of a new Etna eruption....
http://www.nature.com/srep/2013/131030/srep03089/full/srep03089.html
Dati spaziali e misure terrestri insieme per comprendere meglio i vulcani
Utilizzati per la prima volta dati satellitari e misure al suolo allo scopo di evidenziare le possibili risalite di magma che ‘annunciano’ l'attività eruttiva all’Etna. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports di Nature
L’utilizzo congiunto di dati satellitari e misure al suolo aiuta ad evidenziare le possibili risalite di magma precedenti la ripresa dell'attività eruttiva all’Etna. E’ quanto riporta uno studio nato dalla fruttuosa collaborazione tra il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e l’Agenzia spaziale italiana (Asi) che è stato recentemente pubblicato sulla rivista Scientific Reports di Nature.
Capire la struttura interna di un vulcano e il suo funzionamento è uno degli obiettivi principali degli studi vulcanologici.
Musica in gravidanza: i bambini la imparano e sviluppano l'ascolto
Far ascoltare musica al proprio bambino quando è ancora nel pancione aiuta lo sviluppo del suo udito. A dimostrarlo è uno studio pubblicato su PLoS One da un gruppo di ricercatori dell'Università di Helsinki (Finlandia), secondo cui i piccoli riescono a riconoscere le melodie ascoltate nel ventre materno almeno fino a 4 mesi dopo la nascita.
Lo studio che ha permesso queste scoperte ha previsto di dividere le donne incinte che vi hanno partecipato in due gruppi. Al primo è stato chiesto di far ascoltare al bimbo nel pancione, durante tutto l'ultimo trimestre di gravidanza, una celebre ninnananna (Twinkle twinkle little star) per 5 volte alla settimana. Alle altre donne è stato invece chiesto di non far ascoltare al bambino musica durante lo stesso periodo.
Dopo la nascita e quando i bambini hanno compiuto 4 mesi d'età i ricercatori hanno misurato la loro attività cerebrale mentre ascoltavano la ninnananna o una sua versione leggermente modificata.
La fine delle due culture: da Scienza Tabù a Scienza in TV
È un vero e proprio manifesto quello lanciato da Giovanni Bignami ed altri scienziati e che ha trovato attenzione nella stessa Presidente della RAI, Anna Maria Tarantola. La tv pubblica sembra riappropriarsi di un proprio ruolo educativo promuovendo un canale RAI Cultura. E ora ha anche l'occasione di sancire la fine di una divisione culturale, che non ha ragione di essere, tra le discipline umanistiche e quelle scientifiche, creando un canale, grazie alle frequenze del digitale, dedicato alla scienza, una RAI Scienza.
Un canale che sappia coniugare la correttezza dell'informazione scientifica con la necessaria capacità di interessare il pubblico, proprio come si propone di fare l'emittente pubblica con RAI Cultura.
Quando la leggerezza è performante: i materiali ibridi segnano la via per il futuro
In un Workshop in programma il prossimo 28 novembre all’Archivio Storico di Torino, EnginSoft, tra le aziende italiane con maggiore esperienza nella simulazione manufatti prodotti con materiali ibridi di ultima generazione, presenterà le applicazioni delle moderne tecnologie di simulazione per il miglioramento continuo dei materiali più innovati nei trasporti e nel campo aerospaziale, bellico, impiantistico, sportivo e medico.
Bergamo, 26 novembre 2013 - Se oggi i caschi consentono di sopportare urti e a smorzare energie un tempo devastanti a fronte di un peso decisamente ridotto è merito del lavoro di sviluppo realizzato negli ultimi anni sui materiali compositi o ibridi. Così denominati perché realizzati dall’accoppiamento di più materiali di base, i “costituenti”, sono dotati di proprietà meccaniche elevate in relazione al loro peso e per questo largamente impiegati nelle applicazioni dove la leggerezza è cruciale, dalla costruzione degli autoveicoli e dei loro accessori, alle industrie aerospaziale e bellica, dove si utilizzano questi materiali per realizzare le componenti strutturali di stazioni di lancio e di veicoli spaziali, oltre che per caschi e giubbotti antiproiettile.
Buon compleanno stazione spaziale internazionale!
Compie 15 anni "20 novembre 1998-2013" la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), il più importante e ambizioso programma di cooperazione a livello mondiale nel campo scientifico e tecnologico mai intrapreso, considerato come la maggiore opera ingegneristica realizzata dall'uomo.
La Stazione Spaziale Internazionale è stata costruita pezzo per pezzo nello spazio, si compone di moduli e nodi di collegamento contenenti alloggi e laboratori, oltre a elementi esterni per il supporto strutturale e la sperimentazione nello spazio esterno, e pannelli solari che forniscono energia. La ISS è un laboratorio scientifico unico al mondo per le sue due fondamentali condizioni sperimentali: l’ambiente di microgravità e la presenza umana. L'assemblaggio completo della Stazione ha richiesto più di 40 missioni.
Il primo modulo, il modulo russo Zarya, è stato lanciato nel 1998 e due mesi dopo il modulo americano Unity si agganciava a Zarya avviando la costruzione in orbita del più complesso sistema spaziale abitato; l'ultimo è stato l’italiano Permanent Multipurpose Module Leonardo, nel 2011. È previsto un altro modulo pressurizzato da collegare alla Stazione nel 2014, il russo Nauka Multipurpose Laboratory Module. L’idea di costruire una “stazione spaziale con equipaggio permanente” risale già al 1984, quando il presidente USA, Ronald Reagan, lanciò la proposta di una cooperazione internazionale per dare vita a questo ambizioso progetto. L’anno successivo, Giappone, Europa e Canada decidono di partecipare al programma. Nel 1988 viene avviata la fase di sviluppo con la firma del primo accordo intergovernativo tra Stati Uniti, Giappone, Canadae 9 paesi europei Stati membri dell’ESA.
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