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Lunedì, 15 Febbraio 2021

 

L'Italian Covid Data Portal è il portale che mira ad esporre, in modalità aperta, i dati scientifici prodotti a livello nazionale su Covid-19 e Sars-CoV-2, promuovendone la condivisione. Realizzato da Elixir-it, nodo italiano dell'infrastruttura europea per la bioinformatica e i dati biologici coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche, intende favorire una più ampia collaborazione tra ricercatori, e rappresenta l'istanza italiana del portale realizzato su invito della Commissione Europea dall'European Bioinformatics Institute (EBI) e altri partner.


È online, all'indirizzo  https://www.covid19dataportal.it, l'Italian Covid-19 Data Portal, sito web che raccoglie ed espone, in modalità aperta, i dati della ricerca italiana sul virus Sars-CoV-2 e sul Covid-19. Posto al servizio dei ricercatori italiani e di tutti gli interessati, il portale è realizzato dal nodo italiano dell'infrastruttura europea Elixir per i dati delle scienze della vita, coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche, al quale partecipano altri 22 soggetti del Paese tra Università, istituzioni di ricerca – tra cui l'Istituto Superiore di Sanità - e centri tecnologici come Garr, la rete nazionale della ricerca.

Pubblicato in Medicina

 

A dazzle of zebras at a waterhole in East Africa. Seasonal waterholes can operate as key locations for pathogen transmission within and between species.


Water is a necessity for all life but its availability can be limited. In geographical areas experiencing dry seasons, animals congregate near the few freshwater sources, often reaching large densities. At these sites many animals from different species come to the same spots to drink, potentially operating as key locations for pathogen transmission within and between species. An international team of scientists lead by the German Leibniz Institute for Zoo and Wildlife Research (Leibniz-IZW) suggests that viruses can use restricted freshwater sources as a vector to be spread among animals. The key prediction of this idea is that animal viruses remain stable and infectious in water. The team tested this idea by sampling water holes in ecosystems of Africa and Mongolia with pronounced dry seasons and growing viruses in such water. The scientific results demonstrated that this was indeed possible and are published in “Science of the Total Environment”.

Pubblicato in Scienceonline


I ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e dell’Università di Genova hanno individuato nuove cellule staminali più efficienti nella produzione di natural killer, le cellule che difendono l’organismo dall’aggressione dei patogeni. Lo studio, sostenuto da AIRC, è stato pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology.

Una “scorciatoia” del sistema immunitario per rifornire più rapidamente l’organismo delle difese necessarie (le cellule natural killer) a contrastare virus e altri agenti patogeni. Sono le nuove cellule staminali superefficienti scoperte dai ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e dell’Università di Genova con la collaborazione di altri Centri italiani. Lo studio ha coinvolto bambini e adulti affetti da HIV, epatite C e infezione da citomegalovirus. I risultati della ricerca, finanziata principalmente da AIRC, sono stati appena pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Allergy and Clinical Immunology.


LE CELLULE NATURAL KILLER
Le cellule natural killer (NK) giocano un ruolo fondamentale nella difesa di prima linea contro le infezioni da virus, ma anche contro la crescita dei tumori e la diffusione di metastasi. Hanno una vita piuttosto breve (pochi giorni) e richiedono un ricambio costante che viene garantito dalle staminali da cui hanno origine tutte le cellule del sangue. In alcune condizioni patologiche, come le infezioni virali e altre malattie infiammatorie, l’impiego e il possibile “esaurimento” delle NK aumentano notevolmente. Per rispondere al fabbisogno dell’organismo, quindi, le staminali si attivano, iniziano a dividersi e a dare origine a diverse cellule difensive del sangue, in particolare le NK. Tuttavia, per ottenere cellule NK mature e perfettamente armate occorrono molte settimane, un tempo non sempre compatibile con l’aggressività e la rapidità della replicazione del virus in corso d’infezione.

Pubblicato in Medicina

 

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