Ascoltare le vibrazioni dei batteri: una nuova frontiera contro la resistenza agli antibiotici

Francesco Defler 22 Dic 2025


Grazie al "nanomotion sensing", i ricercatori del CNR hanno isolato i segnali vitali dello Staphylococcus aureus, aprendo la strada a terapie che colpiscono il metabolismo del ferro.
Una ricerca d'avanguardia, frutto della collaborazione tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e le Università di Urbino e Parma, ha gettato nuova luce sui meccanismi di sopravvivenza dello Staphylococcus aureus. Per la prima volta, grazie alla tecnologia del nanomotion sensing, è stato possibile monitorare in tempo reale i micro-movimenti e l'attività metabolica di questo patogeno, tristemente noto per la sua elevata resistenza ai farmaci.

La tecnologia: captare il "respiro" dei microrganismi
Lo studio, recentemente apparso sulla rivista Scientific Reports, ha utilizzato sensori ultrasensibili per rilevare le oscillazioni su scala nanometrica prodotte dai batteri. Il team di ricerca — coordinato da Giovanni Longo, Simone Dinarelli e Marco Girasole del Cnr-Ism, insieme a esperti del Cnr-Ibf e degli atenei partner — ha dimostrato che queste vibrazioni non sono casuali, ma sono strettamente legate alla capacità del batterio di assorbire nutrienti.

Il ruolo chiave del ferro
L'elemento centrale della scoperta è il ferro, un micronutriente essenziale per la crescita e la motilità batterica. Attraverso il monitoraggio dei nanomovimenti, gli scienziati hanno osservato come la vitalità dello Staphylococcus aureus vari drasticamente in base alla disponibilità di questo metallo.

L'esperimento: I ricercatori hanno messo a confronto un ceppo comune ("wild type") con uno mutante, incapace di produrre le molecole (siderofori) necessarie per catturare il ferro.

Le evidenze: Il sistema di nanomotion sensing ha registrato frequenze di oscillazione specifiche che riflettono lo stato metabolico del batterio, confermando che senza ferro il patogeno "rallenta" drasticamente la sua attività.

"Questo strumento ci permette di esplorare la relazione tra l'equilibrio del ferro e il comportamento batterico con una precisione mai vista prima", spiega Giovanni Longo (Cnr-Ism). "Le oscillazioni individuate potrebbero diventare il bersaglio di strategie terapeutiche di nuova generazione, mirate a 'disarmare' i batteri interrompendo il loro metabolismo energetico".

Nuove armi contro i super-batteri
In un'epoca in cui la resistenza agli antibiotici rappresenta una delle maggiori minacce per la salute globale, questa ricerca suggerisce una via alternativa: non solo uccidere il batterio, ma bloccare i suoi processi vitali strategici. Intervenire sull'omeostasi del ferro potrebbe rivelarsi la chiave per neutralizzare i ceppi più resistenti e difficili da trattare.

Ultima modifica il Lunedì, 22 Dicembre 2025 08:43
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