Gotham e l'errore che può costarti un arto

Guido Donati* 07 Set 2025

Barbara porta la mano di Tabitha nel ghiaccio

 

Sei un fan di Gotham? Allora ricorderai la scena che ha segnato la terrificante discesa di Edward Nygma verso la follia dell'Enigmista. Dopo aver perso la sua amata Isabella, Nygma, che si vanta della sua intelligenza superiore, non cerca semplicemente vendetta, ma una giustizia contorta e macabra. Credendo che Butch e Tabitha Galavan siano i responsabili della morte della donna che amava, li sottopone a un gioco diabolico. Non si tratta solo di punizione, ma di un'estenuante e psicologica caccia alla verità. La scena culmina in un momento agghiacciante: Nygma costringe Tabitha a subire un'amputazione. I suoi alleati, spinti dalla disperazione e dalla speranza, prendono la mano recisa e la mettono in un sacchetto di plastica con del ghiaccio per portarla in ospedale, convinti di salvarla. Ma proprio in questo atto di speranza, la serie commette un errore che, nella vita reale, può avere conseguenze devastanti.

Perché la finzione non funziona nella realtà
L'errore sta tutto in quel contatto diretto con il ghiaccio. Quando un arto viene esposto a una temperatura così bassa, il tessuto subisce un vero e proprio congelamento. Si formano dei cristalli di ghiaccio all'interno delle cellule, che letteralmente le distruggono. Anche se l'arto viene successivamente riscaldato, il danno è ormai irreversibile. In un'operazione di microchirurgia, l'obiettivo è riconnettere i vasi sanguigni, ma se i tessuti sono danneggiati dal congelamento, l'operazione non può riuscire.

Questo è un classico "trucco" di Hollywood, usato per la sua semplicità visiva, ma in realtà è una delle peggiori cose che si possa fare.

Il ruolo cruciale di chi non è un medico
In un'emergenza, i minuti contano più di ogni altra cosa. La persona che può fare la differenza non è un professore di medicina che arriverà tra mezz'ora, ma sei tu, che sei lì nel momento dell'incidente. Proprio per questo, quando ero Segretario alla Presidenza della Società Italiana di Microchirurgia ho sempre sostenuto insieme al mio amico e Presidente Andrea Ortensi l'importanza cruciale della preparazione e della divulgazione delle corrette tecniche di primo soccorso, perché la prima linea di difesa in un'emergenza è sempre il cittadino presente sul luogo dell'evento, non il chirurgo che arriva dopo.

Ricorda: un cittadino preparato può salvare un arto, e a volte anche una vita.

Le 3 regole per salvare un arto amputato
La procedura corretta è conosciuta come conservazione in ipotermia umida ed è l'unica che garantisce al chirurgo una possibilità reale di successo.

Gestisci il paziente e chiama i soccorsi: La priorità assoluta è fermare l'emorragia sulla persona ferita. Applica una pressione decisa sulla ferita con un panno pulito. Contemporaneamente, chiama i soccorsi o recati il più presto possibile in un pronto soccorso specializzato. Ogni secondo conta.

Avvolgi l'arto: Avvolgi l'arto amputato in un panno pulito (possibilmente sterile e umido) e inseriscilo in un sacchetto di plastica sigillabile.

Raffredda, non congelare: Metti il sacchetto in un contenitore più grande (come una borsa frigo) con ghiaccio e acqua. L'obiettivo è creare un ambiente fresco per rallentare il deterioramento dei tessuti, ma senza che l'arto tocchi il ghiaccio direttamente.

*Board Member, SRSN (Roman Society of Natural Science)
Past Editor-in-Chief Italian Journal of Dermosurgery

 

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