Malattie rare: l'analisi 3D dei lisosomi apre nuove strade per la ricerca e la cura

Francesco Defler 03 Set 2025


Un team di ricercatori italiani del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) di Napoli e del TIGEM (Istituto Telethon di Genetica e Medicina) di Pozzuoli ha messo a punto una tecnica innovativa che potrebbe rivoluzionare lo studio e la cura delle malattie da accumulo lisosomiale. La ricerca, pubblicata su ACS Nano, descrive come per la prima volta è stato possibile analizzare in 3D i lisosomi, gli "organi digestivi" delle cellule, senza usare marcatori fluorescenti.

I lisosomi sono strutture cellulari vitali, ma il loro malfunzionamento è alla base di oltre 60 diverse malattie genetiche rare. Fino a oggi, la mancanza di strumenti efficaci ha reso difficile la diagnosi e il monitoraggio di queste patologie. La nuova tecnica, chiamata tomografia olografica in configurazione citometrica a flusso (HTFC), permette di superare questi ostacoli.

Un nuovo sguardo sulla malattia di Niemann-Pick
I ricercatori si sono concentrati in particolare sulla malattia di Niemann-Pick di tipo C (NPC1), una patologia rara che provoca gravi danni al metabolismo e non ha ancora una cura. Con la HTFC, il team è riuscito a:

Analizzare le alterazioni fisiche: La tecnica ha permesso di misurare parametri biofisici dei lisosomi, come il loro volume e la densità, mostrando come l'accumulo di molecole alteri le loro proprietà fisiche.

Identificare nuovi biomarcatori: Lo studio ha dimostrato che le variazioni nella posizione e nella morfologia dei lisosomi possono fungere da nuovi biomarcatori per le malattie da accumulo lisosomiale, rendendo più semplice la diagnosi e il monitoraggio della progressione della malattia.

Valutare l'efficacia dei trattamenti: La tecnica si è rivelata utile per osservare l'impatto di farmaci e interventi genetici. Nel caso della malattia di Niemann-Pick, il team ha dimostrato che è possibile correggere l'accumulo di colesterolo ripristinando la corretta localizzazione dei lisosomi.

I vantaggi della nuova tecnica
Come spiega il ricercatore del CNR Daniele Pirone, la tecnologia offre un approccio "label-free" (senza marcatori chimici) che permette di ottenere dati tridimensionali e quantitativi da migliaia di cellule vive in sospensione, un contesto molto più simile a quello clinico. Questo approccio è più veloce ed efficace rispetto ai metodi tradizionali.

Prospettive future
Questo studio rappresenta un passo cruciale verso l'integrazione della tomografia olografica nella diagnostica clinica. I prossimi obiettivi del team, come sottolinea il ricercatore Pietro Ferraro, sono la validazione della tecnica su cellule derivate direttamente dai pazienti e il miglioramento della risoluzione per analizzare singoli lisosomi.

I risultati ottenuti aprono la strada allo sviluppo di strumenti diagnostici e di screening terapeutico innovativi, avvicinando sempre più la ricerca alla scoperta di terapie mirate per queste malattie rare.

Vota questo articolo
(0 Voti)

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.

 

Scienzaonline con sottotitolo Sciencenew  - Periodico
Autorizzazioni del Tribunale di Roma – diffusioni:
telematica quotidiana 229/2006 del 08/06/2006
mensile per mezzo stampa 293/2003 del 07/07/2003
Scienceonline, Autorizzazione del Tribunale di Roma 228/2006 del 29/05/06
Pubblicato a Roma – Via A. De Viti de Marco, 50 – Direttore Responsabile Guido Donati

Photo Gallery