John Ioannidis: il critico dei dati e la ricerca della verità
John Ioannidis, epidemiologo e statistico di Stanford, è noto da tempo per le sue critiche alla validità di gran parte della ricerca scientifica. Durante la pandemia, il suo ruolo è stato quello di un analista "esterno" che metteva in discussione le proiezioni iniziali sulla mortalità e l'efficacia delle misure di lockdown. Le sue analisi, spesso etichettate come controcorrente, non erano mosse da un pregiudizio anti-scientifico, ma dalla necessità di basare le decisioni su dati solidi e non su modelli predittivi che potevano rivelarsi errati.
Quando si parla di vaccini, Ioannidis è co-autore di uno studio che ha stimato in milioni le vite salvate grazie alla vaccinazione contro il COVID-19. Tuttavia, ha anche sollevato interrogativi sulla metodologia di altri studi e ha criticato la comunicazione che, a suo parere, a volte non era stata sufficientemente trasparente sulle incertezze dei dati. La sua figura rappresenta la voce che chiede rigore e onestà intellettuale, anche quando la pressione per avere risposte rapide è massima.
Susan Monarez: la gestrice di crisi e la sfida della comunicazione
Susan Monarez, con una vasta esperienza nella sicurezza nazionale e nella gestione delle crisi [2], rappresenta l'altro lato della medaglia. Il suo ruolo non è quello di produrre dati, ma di interpretarli e tradurli in messaggi chiari e gestibili per il pubblico e i decisori politici. Monarez simboleggia la figura del comunicatore che deve navigare in un mare di informazioni complesse e spesso contraddittorie, mantenendo al contempo la fiducia del pubblico.
La sua sfida è immensa: deve spiegare concetti come l'efficacia dei vaccini, i potenziali effetti collaterali e l'evoluzione di un virus in un linguaggio accessibile, sapendo che ogni parola può essere usata per alimentare la disinformazione. Il suo lavoro si concentra sulla comunicazione del rischio, un compito delicato che deve bilanciare trasparenza e chiarezza senza generare panico o sfiducia.
Dati e percezione: la verità dietro i numeri dei vaccini
Per comprendere appieno la dinamica tra scienza e comunicazione, è utile esaminare i numeri con un approccio critico. Lo studio di Ioannidis [1] ha fornito una prospettiva basata su dati specifici:
I vaccini hanno salvato circa 2,53 milioni di vite e hanno guadagnato circa 14,8 milioni di anni di vita a livello globale.
Il loro impatto è stato più significativo sulla popolazione over 60, che ha beneficiato del 90% delle vite salvate. Al contrario, il contributo su bambini e adolescenti è stato minimo, rappresentando solo lo 0,01% delle vite salvate, e quello dei giovani adulti tra i 20 e i 29 anni lo 0,07%.
In termini pratici, lo studio ha stimato che è stata salvata una vita ogni 5.400 dosi di vaccino somministrate.
Queste cifre, pur essendo impressionanti, sono state considerate "più prudenti" rispetto ad altre stime. Ad esempio, un'analisi condotta da ricercatori dell'Imperial College London e pubblicata su The Lancet ha stimato che i vaccini abbiano evitato quasi 20 milioni di decessi nel solo primo anno [3]. Questa cifra, circa dieci volte superiore a quella di Ioannidis, riflette approcci metodologici diversi, ma il punto cruciale rimane lo stesso: le vaccinazioni hanno avuto un beneficio sostanziale e salvavita a livello globale.
Il dibattito su questi numeri, che può sembrare una controversia tra accademici, in realtà incarna la sfida più grande della pandemia: come comunicare la scienza in modo onesto e trasparente. Il divario tra le stime di Ioannidis e quelle di altri studiosi dimostra che anche nella scienza esistono margini di incertezza, che devono essere gestiti con cautela nella comunicazione pubblica. La politica, purtroppo, non ha sempre aiutato.
La politica, il profitto e i falsi miti: quando la scienza viene attaccata
Il terreno in cui agiscono figure come Ioannidis e Monarez è reso ancora più insidioso dalla disinformazione [5,6], ma anche da un lecito scetticismo verso le industrie. È un dato di fatto che l’industria farmaceutica è un'attività a scopo di lucro, e il suo primario interesse è il profitto. Esiste una base reale per sospettare che gli interessi privati possano amplificare la necessità percepita di prevenzione e cura, andando oltre la realtà. Per questo, è compito fondamentale degli Stati e delle loro istituzioni sanitarie [3] agire come sentinelle, evitando che il lucro dell’industria vada a scapito della salute pubblica.
Tuttavia, questo sospetto, seppur sacrosanto, non deve portare a smantellare l'intera impalcatura sanitaria che ha dimostrato di salvare milioni di vite. Vecchi falsi miti, come il legame smentito tra vaccini e autismo, vengono ripresi e amplificati dai movimenti "no-vax", spesso con l'aiuto dei social media. Questi attacchi non si limitano a diffondere notizie false, ma minano la credibilità di istituzioni cruciali per la salute pubblica, come i Centers for Disease Control and Prevention (CDC).
Il problema è aggravato quando la politica si intromette. In molti casi, le posizioni sui vaccini non sono più basate sulla scienza, ma diventano una questione di schieramento ideologico. Comprendendo che le cattive notizie e il cospirazionismo aumentano l’audience e, di conseguenza, il consenso, alcuni politici cavalcano i falsi miti. Questo crea un circolo vizioso in cui la sfiducia alimenta la disinformazione, che a sua volta mina ulteriormente la fiducia nel sistema.
In un'epoca in cui i vaccini hanno dimostrato di salvare milioni di vite [1, 2], la battaglia più grande non è contro i virus, ma contro il "contagio" della sfiducia che minaccia di mettere a repentaglio la salute pubblica. La scienza e la comunicazione sono due facce della stessa medaglia: una non può funzionare senza l'altra, e la loro sinergia è l'unica via per ricostruire un rapporto di fiducia con il pubblico.
Bibliografia
Ioannidis, J. P. A., et al. "Global Estimates of Lives and Life-Years Saved by COVID-19 Vaccination During 2020–2024: An Interim Analysis." JAMA Health Forum, vol. 5, no. 6, 2024.
Center for Strategic and International Studies (CSIS). "Susan Monarez."
Watson, O. J., et al. "Global impact of the first year of COVID-19 vaccination: a mathematical modelling study." The Lancet Infectious Diseases, vol. 22, no. 5, pp. 605-618, 2022.
"Vaccini: tra falsità e verità." RAI, 12 maggio 2021.
Guido Donati 27 Ago 2025 When Crime Pays: Why Algorithms Reward Dishonesty
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*Board Member, SRSN (Roman Society of Natural Science)
Past Editor-in-Chief Italian Journal of Dermosurgery