Open Data e riuso dei Dati Pubblici
Rivista Informatica e Diritto (ESI - Napoli)
Numero Speciale - n. 1, Giugno 2011
Con l’espressione open data si indica, in senso tecnico il formato ‘aperto’ con cui i dati digitali possono essere distribuiti nel web per rendere i dati accessibili, riusabili, ed integrabili. In senso lato, il fenomeno degli Open Data costituisce una delle novità più rilevanti nella realtà di Internet, in quanto, consentendo di trattare e rielaborare l’immensa conoscenza non strutturata della rete, aprono un panorama illimitato di applicazioni. Sui dati pubblicati in formato aperto è possibile costruire servizi, creare nuovi serbatoi di conoscenza attraverso la loro connessione collaborativa (Linked Data), rafforzare il percorso verso l’accesso libero alla totalità della conoscenza digitale.
Tra El Grinta e il vero Grinta
True Grit, in italiano El Grinta è il western dei fratelli Ethan e Joel Coen, film d’apertura dello scorso Festival di Berlino. Si tratta del remake dell’omonimo lavoro di Henry Hathaway, che nel ’69 valse l’unico Oscar vinto da John Wayne. Tratto dall’omonima nonfiction novel di Charles Portis, un genere letterario inventato da Truman Capote che intreccia cronaca e romanzo, la pellicola dei due fratelli, partendo dal western, rimanda a molti altri generi.
I due registi ebrei raccontano una storia d'amore, spirituale e platonica ma coinvolgente ed appassionante dentro una storia di violenza nei confronti dei più deboli. Protagonisti sono il coraggio e la vendetta, personificati nella piccola Mattie Ross, interpretata dall’emergente Hailee Steinfeld, la cui performance rivela un talento naturale talmente spiccato, da meritare un candidatura agli Oscar come attrice non protagonista. Il film è un lungo flashback dentro e con gli occhi di Mattie, adolescente divenuta donna anzitempo perché attanagliata dal dovere e dalla necessità, costretta a fronteggiare i meandri più crudi della vita, vissuti sulla pelle a soli 14 anni. Infatti, “non ha mai avuto tempo da perdere per un matrimonio” – dichiara una Mattie divenuta donna nel finale - anche a costo di passare per una vecchia zitella a soli quarant’anni.
Simposio “Fecondazione e Chirurgia”
Fondazione Roma Chirurgia
Largo Traiano 1 ore 15-16 Venerdì 4 Febbraio,Roma
LA MICROCHIRURGIA ANDROLOGICA
La sezione di Microchirurgia Andrologica della Casa di Cura FABIA MATER
L’U.O.C di Microchirurgia Generale, è un centro satellite della I Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “SAPIENZA” di Roma, ed opera in sinergia con le Scuole di Specializzazione in Chirurgia Vascolare I, Chirurgia Generale III e Chirurgia dell’Apparato Digerente I del Policlinico “Umberto I” di Roma. L’U.O. rappresenta un polo di riferimento per l’intero territorio nazionale nel settore della Microchirurgia Generale,. L’elevata specializzazione raggiunta in tutti questi settori, ed in particolare nel campo della Microchirurgia Andrologica eGinecologica, ha permesso alla Casa di Cura Fabia Mater di divenire un importante centro di riferimento per la comunità andrologica italiana.
Sono molte, infatti, le collaborazioni instaurate con diversi specialisti, in particolare Andrologi, i quali affidano un cospicuo numero di loro assistiti, provenienti da ogni regione di Italia, alle terapie chirurgiche offerte della Sezione di Microchirurgia Andrologica. Questa forte e costante collaborazione professionale ha permesso non solo l’aggiornamento scientifico e culturale degli operatori, ma ha creato una importante visibilità scientifica per l’intera Casa di Cura attraverso i numerosi lavori presentati a congressi e riviste nazionali ed internazionali. L’aggiornamento scientifico, inoltre, è stato garantito anche attraverso le numerose collaborazioni istituzionali che si sono instaurate nel corso degli anni il cui scopo è quello di creare un polo di riferimento, nel panorama nazionale, nel campo della chirurgia e microchirurgia andrologica.
Musica e dolore cronico
Le persone sofferenti di dolore cronico sono moltissime nel mondo, 15 milioni solo in Italia. Si tratta di una patologia assai seria cui si rimedia in massima parte con i farmaci, che però, purtroppo, non sono del tutto efficaci, senza contare gli effetti collaterali che producono, i costi piuttosto elevati e l’abuso che spesso ne fa il malato.
Chi ne è affetto lo sa bene: il dolore si protrae oltre il normale decorso di una malattia qualunque o molto al di là del tempo di guarigione previsto, fino a non scomparire più.
A provocare il dolore cronico possono esserci diverse cause: diabete, sclerosi multipla, interventi chirurgici, ernie discali, dolenze facciali (come la nevralgia del trigemino), lombosciatalgie, emicranie, con la complicanza che, a differenza di quello acuto, il cronico è un dolore che non ha un’utilità, ossia non è un segnale d’allarme ma solo il perdurare di una sofferenza fisica che compromette seriamente la qualità della vita.
Soffrire di dolore cronico, infatti, porta inevitabilmente ad una serie di cambiamenti fisici e psicologici importanti, come l’immobilità (a volte talmente prolungata da procurare il decubito), la dipendenza dai medicinali, l’inabilità al lavoro, l’isolamento sociale, l’ansia, la paura, la depressione, la fragilità psicologica, tutti fattori che possono solo peggiorare una patologia che è già grave di per sé, così che alla fine il malato si lascia andare rinunciando a condurre una vita normale ed autonoma.
I metodi alternativi ai test di tossicità sugli animali sono più validi e convenienti
"Niente è così forte come una idea il cui tempo è venuto" Victor Ugo
Si è tenuto a Milano, il 26/11/2010, presso il Centro Congressi FAS un convegno scientifico internazionale sui test di tossicità del XXI secolo ed i metodi alternativi. Il convegno ha riunito ricercatori di grande rilievo e ha fatto il punto, dopo molto tempo, delle possibilità di impiego di metodi alternativi all'uso degli animali.
Il fatto scientifico fondamentale è stato la valutazione dell'efficacia di questi metodi. Non si può sottovalutare il fatto che i cittadini siano sottoposti a un cocktail di sostanze tossiche che pongono la società di fronte al problema di difendere la salute, ma anche di ridurre i costi, i tempi di ricerca e le sofferenze degli animali impiegati nella ricerca.
Spacemag
È il 12 aprile 1961, i motori della capsula Vostok 1 si accendono. Si percepisce l’emozione di chi sta assistendo a quello storico momento, di chi ha lavorato strenuamente perché l’Unione Sovietica potesse vincere la corsa alla spazio. 3…2…1… il cosmonauta Yuri Gagarin è il primo essere umano ad andare nello spazio percorrendo un’orbita terrestre in 108 minuti. Pochi mesi dopo, il 5 maggio dello stesso anno, gli americani lanciano il missile Mercury con a bordo l’astronauta Alan Shepard che effettua un volo di 15 minuti senza entrare in orbita ma raggiungendo comunque lo spazio. La NASA dovrà aspettare il 20 febbraio 1962 per avere il primo astronauta americano in orbita terrestre, John Glenn.
È iniziata l’epoca pioneristica della conquista umana dello spazio e per anni, le due “superpotenze” si inseguono in continui nuovi lanci in cerca di nuovi primati. La NASA doveva recuperare il distacco con l’URSS e la conquista della Luna era l’obiettivo da raggiungere per primi. Il momento si concretizzò il 20 luglio 1969 quando il LEM Eagle dell’Apollo 11 atterrò per primo sul nostro satellite.
Un coraggio davvero universale
“I diritti umani rappresentano le fondamenta di libertà, pace, sviluppo e giustizia”, con queste parole si è aperto il messaggio del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani celebrata il 10 dicembre 2010. Una giornata in cui il sessantaduesimo anniversario della firma della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e' stato ancora una volta occasione per creare un ponte virtuale tra il coraggio di coloro che alla fine del secondo conflitto mondiale hanno redatto il documento considerato la più alta manifestazione del "consensus omnium gentium", ed il coraggio di coloro che ogni giorno si battono in ogni angolo del pianeta per affermarne i principi ivi sanciti.
Politici, giornalisti, appartenenti alle organizzazioni non governative o singoli individui che costituiscono una società civile transnazionale che quotidianamente si confronta con violazioni, abusi, pregiudizi ed indifferenza. Il livello di tutela dei diritti umani e' differente nelle diverse aree del globo. Il Continente europeo rappresenta un modello per le organizzazioni internazionali a carattere regionale impegnate nella tutela dei diritti in generale.
Un viaggio nelle viscere del male secondo Michele Placido
Una kermesse dai toni molto variegati quest’anno al Festival veneziano, dove il viaggio nel profondo del male ha avuto dalla sua la mano di un regista italiano molto apprezzato. È il caso di Michele Placido già in polemica con il Lido e parte della Nostra politica, per le vicende poco fortunate del suo sogno sessantottino, l’anno scorso. Placido, infatti, a questa edizione si è volutamente presentato Fuori Concorso con il film Vallanzasca - Gli angeli del male.
L’ennesima apoteosi di un criminale? Ebbene sì! Ma quanto lavoro dietro un eccellente Kim Rossi Stuart, che per due anni ha rifiutato altre offerte, pur di concentrarsi sul personaggio interpretato. Il pubblico ascolta un milanese perfetto, lontano anni luce da ogni barlume macchiettistico tipico di chi non è autoctono, che il bravissimo Kim ha appreso a Milano da un dialogue coach di scuola teatrale. La figura del criminale dal viso d’angelo, tra le mani del giovane attore romano, raggiunge una tale profondità di significato in ogni singola scena, che molta critica ha provato disappunto per la presenza della pellicola al Venezia solo Fuori concorso. Forse, se il film di Placido avesse gareggiato, non vi sarebbero stati dubbi circa l’assegnazione della Coppa Volpi. Spietato con i traditori, coerente a una propria “etica”, benché sui generis, leader al punto di prendere su di sé anche i delitti dei propri “compagni di lavoro”, gentile e charmant con le sue vittime, specie se donne.
Ascoltare la musica
L’azione dell’ascolto non è una cosa banale, come invece si può pensare, soprattutto per quanto riguarda la musica, perché in verità ascoltare musica significa compiere un atto di civiltà. È proprio così, perché la musica porta un messaggio lontano (che pure è attuale), ed ascoltarla davvero significa entrare nella mente e nell’animo di un altro (nel caso, il compositore), e quindi accoglierlo, prestargli attenzione, volergli bene. E se poi quella musica ci muove delle emozioni, ci commuove, ci esalta, o anche solo ci piace, vuol dire che lui stesso ha comunicato con noi. Quindi ascoltare è comunicare.
50esimo della ricerca sulla dopamina
Il 15 dicembre, cinquant'anni or sono usciva a Vienna su una rivista seria ma non di altissimo prestigio una pubblicazione, frutto di una combinazione di pazienza certosina, profonda conoscenza dell'anatomia umana e di utilizzo di tecniche analitiche allora all'avanguradia, . Autori erano due giovani nel Dipartimento di Farmacologia dell'Università di Vienna, uno dei quali aveva tenacemnte perseguito l'idea nata durante uno stage ad Oxford presso il prof Blaschko. Quel lavoro costitui' una delle pietre miliari piu' solide e rivoluzionarie della storie delle neuroscienze: Oleh Hornykiewicz ed il suo post doc Ehringer riportavano la pressochè totale assenza di dopamina nel caudato di 6 pazienti parkinsoniani.
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