Martedì, 20 Maggio 2025


Il 20 maggio è la Giornata Mondiale delle Api. Il WWF lancia l’allarme con un dossier realizzato nell’ambito della campagna Our Future.


Oltre il 40% degli impollinatori invertebrati rischia l’estinzione a livello globale, mentre in Europa, quasi la metà degli insetti impollinatori è in declino e un terzo è minacciato di estinzione. Il WWF lancia l’allarme in occasione della Giornata Mondiale delle Api con la pubblicazione del dossier “Il futuro in un volo d’ape: perché salvare gli impollinatori significa salvare noi stessi”, realizzato nell’ambito della campagna Our Future.

Il documento, che accende i riflettori su una crisi ambientale tanto silenziosa quanto drammatica, mette in evidenza come la sopravvivenza di api, farfalle, bombi e altri insetti impollinatori sia oggi minacciata da modelli agricoli insostenibili che necessitano di pesticidi, crisi climatica e perdita di habitat naturali. E con la loro sopravvivenza è a rischio anche la nostra.

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I numeri sono impressionati: in soli due mesi, dal 15 marzo al 15 maggio, sono stati oltre 60.000 i passaggi censiti sulla sponda siciliana.


Per il quarantaduesimo anno consecutivo è in corso di svolgimento sullo Stretto di Messina il campo antibracconaggio che monitora il passaggio dei rapaci, lo Stretto infatti è considerato uno dei 28 luoghi più importanti al mondo per le migrazioni dell’avifauna, il più importante in Europa.

Il campo promosso dall’Associazione Mediterranea per la Natura in collaborazione col WWF Italia quest’anno ha fornito dati particolarmente straordinari: oltre 60.000 i rapaci migratori già censiti durante la traversata primaverile sulla sponda messinese. Numeri documentati che contraddicono in modo inequivocabile quelli più tranquillizzanti presentati dalla Società di Messina alla Commissione VIA per il progetto del ponte sullo Stretto e che la Commissione VIA ha ritenuto inadeguati tanto da prescrivere “ante operam” un monitoraggio “che copra un anno intero” sulle specie migratorie prendendo in considerazione “anche altre fasce orarie rispetto a quelle analizzate”.

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La nostra percezione e navigazione del mondo si basano sui cinque sensi: vista, udito, tatto, gusto e olfatto. Sebbene gli scienziati sappiano da tempo che ciascun senso attiva specifiche aree cerebrali, una nuova ricerca guidata da Yale ha scoperto che stimoli provenienti da sensi diversi convergono in una regione critica e profonda del cervello, coinvolta nel controllo della coscienza.

Lo studio, pubblicato il 15 maggio sulla rivista NeuroImage, offre nuove prospettive sul meccanismo della percezione sensoriale nel cervello e potrebbe aprire la strada a terapie per disturbi legati all'attenzione, alla vigilanza e alla coscienza.

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Uno studio internazionale del Centro di Ricerca Pediatrica Romeo ed Enrica Invernizzi dell’Università Statale di Milano e dell’Ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano, in collaborazione con la Harvard Medical School, identifica un meccanismo che previene la rigenerazione intestinale in corso di infiammazione cronica. La scoperta apre la via ad una opzione terapeutica di grande rilevanza clinica. Il lavoro è stato pubblicato sul Journal of Clinical Investigation.

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