
Astronomia (143)
L’osservatorio NuSTAR indaga sulle emissioni energetiche profuse dal cuore della galassia di Andromeda. Il reporter NASA, con l’ausilio dei telescopi Swift e Chandra, ha scoperto che si tratta di una pulsar
Uno sguardo energetico mette in luce il cuore pulsante del dirimpettaio. Nel nostro vicinato galattico, a soli 2,5 milioni di anni luce dalla Via Lattea risiede il gruppo stellare M 31 – noto come galassia a spirale di Andromeda – un oggetto celeste vicinissimo (è visibile persino ad occhio nudo dalla Terra nelle notti più buie e terse) che contiene al suo interno una straordinaria fonte di raggi X dall’origine misteriosa. Secondo un recente studio, apparso sull’Astrophysical Journal e realizzato sulla base delle informazioni raccolte da NuSTAR, il detective NASA delle alte energie, il responsabile per quelle emissioni tanto luminose in banda X è una pulsar, ribattezzata Swift J0042.6+4112.
Il telescopio terrestre ha osservato il pianeta con gli anelli nel medio infrarosso, svelandone una brillantezza inversa: le strutture più luminose alla luce visibile sono messe in ombra dall'anello C e dalla Divisione CassiniOcchi su Saturno nel medio infrarosso. Porta la firma dell’osservatorio terrestre Subaru il “negativo” del pianeta con gli anelli: attraverso una “vista” elettronica ad infrarossi, le misteriose e affascinanti strutture anulari aliene – composte da un numero incalcolabile di particelle di ghiaccio e polvere, disposte a cavallo dell’equatore di Saturno - sono state analizzate sotto una luce diversa.Lo studio, condotto sulla base di un reportage realizzato da Subaru nel 2008, rivela infatti un "canone di brillantezza" inverso per gli anelli: nelle immagini composte nella banda infrarossa, la Divisione Cassini e l’anello C appaiono più caldi e luminosi rispetto alle strutture A e B.
Da oggi e per i prossimi sette giorni ci si dovrà stringere un po’ nella casa orbitante: a bordo della Stazione Spaziale Internazionale ci sono ben 9 astronauti invece dei 6 normalmente previsti.
Sarà Paolo Nespoli il protagonista della prossima missione italiana nello Spazio
31 Lug 2015 Scritto da Chiara Di Mizio“Onorato e orgoglioso di tornare in orbita con la bandiera italiana”: queste le prime parole che Paolo Nespoli, astronauta dell’ESA, ha detto ai giornalisti durante la conferenza stampa in cui l’agenzia spaziale nazionale (ASI), insieme a quella europea, ha annunciato il suo terzo volo nel 2017.
È stata la prima visita in Italia dopo la fine di FUTURA, la missione dei record targata Agenzia Spaziale Italiana: il 20 luglio scorso Samantha Cristoforetti è stata accolta al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e ha poi pranzato con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Missione compiuta, ancora una volta: un’altra impresa spaziale è entrata nella storia.
Alle 13.49 italiane, la sonda New Horizons della Nasa ha raggiunto Plutone, ai confini del Sistema Solare, passando a 12.500 chilometri dalla superficie del pianeta nano. L'evento storico nell'esplorazione spaziale è stato salutato da un lungo applauso nel centro di controllo della Nasa.
Staffetta alla direzione generale dell’ESA. Dal primo luglio è il tedesco Johann Dietrich Wörner il nuovo DG dell’Agenzia Spaziale Europea: ha preso il testimone dal francese Jean-Jacques Dordain, che ha ricoperto il ruolo per 12 anni.
Dopo l’impresa dello sbarco sulla cometa 67P Churyumov Gerasimenko lo scorso 11 novembre, si era addormentato: dal 15 novembre era entrato in uno stato di ibernazione.
Ora, dopo sette mesi di letargo, si è risvegliato e ha iniziato a inviare a Terra pacchetti di dati: continua così la straordinaria avventura del lander Philae, che continua ancora a sorprendere.
200 giorni in orbita e più di 130 milioni di chilometri percorsi intorno alla Terra negli ultimi 7 mesi: Samantha Cristoforetti è tornata terrestre alle 15:44 dell’11 giugno, portando a casa una missione di successo e da record.
Il 3 giugno 1965 è una data storica: quel giorno per la prima volta nella storia un astronauta americano si avventurò nel vuoto spaziale. Il protagonista fu Ed White della NASA: uscì dalla sua navetta “Gemini 4” e con la sua attività extra-veicolari segnò una tappa fondamentale nella conquista dello Spazio.