MITICA rivoluziona la mitilicoltura: cozze alleate contro la CO2 per un mare più resiliente

Veronica Rocco 11 Lug 2025


Un nuovo capitolo si apre per la storica mitilicoltura di Taranto, una delle eccellenze del Sud Italia. Prende il via ufficialmente "MITICA" (Mitilicoltura Integrata per la Tutela, l'Innovazione e la Capacità di Adattamento al Cambiamento Climatico ed Ambientale), un progetto ambizioso che punta a trasformare gli allevamenti di cozze in veri e propri alleati contro i cambiamenti climatici e per la salute del mare. Ma non solo: l'iniziativa intende anche rafforzare un settore cruciale che, nonostante la sua resilienza, è sempre più esposto alle fragilità imposte da un clima che cambia, offrendo al contempo un modello innovativo per la riduzione dell'anidride carbonica atmosferica. L'iniziativa è il frutto di una sinergia strategica tra il Commissario Straordinario per la bonifica di Taranto, il Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del CNR e il CoNISMa (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare), che unisce ben 36 università italiane. Una squadra di alto livello per un obiettivo cruciale: rendere la mitilicoltura locale non solo più produttiva, ma anche più sostenibile e, soprattutto, più robusta di fronte alle sfide ambientali.

 La mitilicoltura: un pilastro fragile di fronte al clima che cambia
La mitilicoltura tarantina, con la sua lunga tradizione e la sua importanza economica e culturale, è da sempre un esempio di simbiosi tra uomo e mare. Tuttavia, come molte attività legate agli ecosistemi costieri, è particolarmente vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico.
L'aumento delle temperature dell'acqua, l'acidificazione degli oceani (diretta conseguenza dell'assorbimento di CO2 da parte del mare),
l'intensificarsi degli eventi meteo estremi e le alterazioni nella salinità sono tutti fattori che possono compromettere la crescita delle cozze, la loro riproduzione e persino la loro sopravvivenza. Questo si traduce non solo in danni ecologici, ma anche in significative perdite economiche per i mitilicoltori, mettendo a rischio un intero comparto e la sua identità storica.

Cozze "climaticamente intelligenti": la ricetta di MITICA e il ruolo cruciale della CO2
Il cuore del progetto "MITICA" batte su due fronti innovativi, pensati per mitigare queste fragilità e trasformare le sfide in opportunità: Resilienza degli impianti. Attraverso sperimentazioni avanzate, si cercherà di rendere gli allevamenti di mitili più forti e capaci di resistere agli impatti del cambiamento climatico. Questo potrebbe significare lo sviluppo di nuove tecniche di allevamento, la selezione di varietà di mitili più resistenti (magari quelle più adatte ad acque più calde o leggermente più acide) o l'implementazione di sistemi di monitoraggio più sofisticati per anticipare e reagire ai cambiamenti ambientali. L'obiettivo è proteggere la produzione e garantire un reddito stabile ai mitilicoltori, garantendo la continuità di un'attività vitale.

La mitilicoltura come "pozzo blu" di carbonio: la filiera dei crediti di CO2
Comprendere l'esatto contributo dei mitili (cozze) all'assorbimento di CO2 è un campo di studio complesso e in continua evoluzione. Tradizionalmente, si pensava che i molluschi, costruendo le loro conchiglie di carbonato di calcio (CaCO3 ), sequestrassero CO2 dall'ambiente.

Il processo di biomineralizzazione utilizza infatti ioni di carbonato e calcio disciolti nell'acqua.
Il dibattito scientifico sull'assorbimento di CO2
Tuttavia, studi più recenti hanno in parte sfatato o, per lo meno, contestualizzato questa convinzione. Un'importante ricerca pubblicata su "Reviews in Aquaculture" (citata da Greenreport) ha evidenziato che:
Fonte del Carbonio: Il carbonio contenuto nei gusci proviene principalmente da ioni di carbonato o bicarbonato già presenti nell'acqua
marina, e non direttamente dalla CO2 atmosferica. L'incorporazione di questi ioni nei gusci non comporta, quindi, una cattura diretta di CO2 dall'atmosfera.

Rilascio di CO2 : Anzi, il processo di calcificazione (formazione della conchiglia) può rilasciare CO2 nell'acqua come sottoprodotto della reazione chimica, specialmente in ambienti già ricchi di anidride carbonica.

Acidificazione degli Oceani: L'acidificazione degli oceani, dovuta all'assorbimento di CO2 atmosferica, rende più difficile per i molluschi costruire le loro conchiglie, riducendo la disponibilità di ioni di carbonato.


Bilancio del Carbonio: un contributo positivo nonostante tutto


Nonostante queste complessità, alcuni studi indicano ancora un bilancio positivo per certe specie e in specifici contesti. Ad esempio:
Uno studio dell'Università di Ferrara ha rilevato che le vongole veraci allevate nella Sacca di Goro possono immagazzinare fino a 254
grammi di CO2 per chilo di prodotto, a fronte di circa 22 grammi emessi per l'allevamento, con una differenza netta di 232 grammi. Per i mitili (cozze), lo stesso studio ha evidenziato che i gusci "mangiano" circa 146 grammi di CO2 a fronte di 55 grammi emessi per l'allevamento, con una differenza di 91 grammi per chilo.
Questi dati suggeriscono che, sebbene il meccanismo non sia un assorbimento diretto e netto di CO2 CO2 sferica paragonabile a quello delle piante, gli allevamenti di molluschi possono comunque avere un bilancio del carbonio negativo. Questo significa che la CO2 sottratta (anche se da forme disciolte nell'acqua) è superiore a quella prodotta durante il ciclo di allevamento. Forse l'aspetto più rivoluzionario di "MITICA" è l'intenzione di creare una filiera per la certificazione dei crediti di carbonio legati alla mitilicoltura.

La Mitilicoltura come "Pozzo Blu" di Carbonio: La Filiera dei Crediti di CO2
Le cozze, al pari di altri organismi marini con guscio calcareo, rivestono un ruolo cruciale nel ciclo del carbonio. Questi molluschi estraggono carbonato di calcio dall'acqua marina per costruire il proprio guscio. Sebbene questo processo produca CO2 durante la crescita della conchiglia, il bilancio complessivo della loro attività porta a una sottrazione netta di anidride carbonica. Inoltre, la mitilicoltura contribuisce a una serie di meccanismi biochimici che, nel loro insieme, migliorano la capacità dell'oceano di assorbire e immagazzinare il carbonio. L'attività stessa della mitilicoltura migliora la qualità dell'acqua e favorisce la crescita di fitoplancton e alghe, che sono a loro volta attivi assorbitori di CO2.

In conclusione, l'attività complessiva degli allevamenti estensivi di mitili può contribuire significativamente a una riduzione del carbonio nell'ecosistema, specialmente quando i gusci vengono rimossi dall'ambiente marino, come avviene comunemente nella mitilicoltura. È importante considerare che il ruolo dei mitili nell'assorbimento di CO2 non è paragonabile a quello delle foreste o di altri "pozzi di carbonio" terrestri, ma può comunque avere un impatto locale rilevante e contribuire efficacemente alla gestione del carbonio negli ecosistemi acquatici.
Il progetto "MITICA" intende quantificare con rigore scientifico questi benefici, trasformando il "servizio ecosistemico" fornito dalle cozze in crediti di carbonio verificabili. L'obiettivo è creare un mercato regolamentato dove aziende e istituzioni possano acquistare questi crediti per compensare le proprie emissioni. Questo è un modo ingegnoso non solo per dare un valore economico all'impegno ambientale dei mitilicoltori, incentivando pratiche ancora più sostenibili, ma anche per posizionare Taranto come pioniera nella "blue economy" e nella lotta alla CO2 attraverso soluzioni basate sulla natura marina.

Un finanziamento pugliese per il futuro del mare e della sua gente
Il progetto è reso possibile grazie al finanziamento della Regione Puglia, attraverso la Legge Regionale 21 dicembre 2024, n. 42 – Art. 13. Il coordinamento scientifico è affidato al CNR-Itc, diretto da Massimo Clemente, con il coinvolgimento di numerosi Istituti del CNR. "MITICA" non è solo un progetto scientifico; è un segnale forte da Taranto al mondo intero. Dimostra come tradizione, innovazione e ricerca possano unirsi per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico, proteggendo al contempo le attività produttive locali e contribuendo attivamente alla riduzione dell'anidride carbonica. È un esempio virtuoso di come il mare possa essere non solo fonte di reddito, ma anche custode del nostro futuro, a patto di comprenderne le vulnerabilità e investirvi in modo intelligente e sostenibile.

Bibliografia:
Chenet Tatiana & al. Scallop shells as biosorbents for water remediation from heavy metals: Contributions and mechanism of shell components in the adsorption of cadmium from aqueous matrix Heliyon Volume 10, Issue 7, 15 April 2024, e29296.

CS Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’area di Taranto (09/07/2025).
CS CNR Taranto, al via il progetto "MITICA": mitilicoltura integrata per la tutela, l'innovazione e la capacità di adattamento al cambiamento
climatico ed ambientale

CS Greenpeace Microplastiche nei pesci.. e a tavola!Scienzaonline 24 Lug 2020
CS Università di Pisa Coste toscane, studio sulla presenza di microplastiche nelle telline (specie Donax trunculus) Scienzaonline 29 Mag 2024

Jing-Chun Feng, Liwei Sun & Jinyue Yan Carbon sequestration via shellfish farming: A potential negative emissions technology. Renewable and Sustainable Energy Reviews, Volume 171, January 2023, 113018, Elsevier

Legge Regionale 21 dicembre 2024, n. 42 – Art. 13. Bollettino Ufficiale della Regione Puglia.

Redazione Scienzaonline Anche le bioplastiche si degradano lentamente nell’ambiente Scienzaonline 11 Mag 2022

Rocco Veronica. Microplastiche negli Oceani: Una minaccia invisibile per l'ecosistema marino Scienzaonline 20 Nov 2023

Vincenzi, Simone, Graziano Caramori, Remigio Rossi & Giulio A. De Leo. Estimating clam yield potential in the Sacca di Goro lagoon
(Italy) by using a two-part conditional model Aquaculture 261(4), December 2006, DOI:10.1016/j.aquaculture.2006.08.014.

 

 

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