La SLA: Non Solo una Malattia dei Motoneuroni
Tradizionalmente, la SLA è stata considerata una malattia neurodegenerativa rara che colpisce principalmente i motoneuroni, le cellule nervose responsabili del controllo dei muscoli volontari. Tuttavia, negli ultimi anni, la comprensione della SLA si è ampliata: è ora riconosciuta come una patologia complessa che coinvolge anche le cellule muscolari. Si sta affermando con sempre maggiore chiarezza il ruolo fondamentale della comunicazione bidirezionale tra muscolo e motoneurone.
In passato, si riteneva che il muscolo avesse un ruolo passivo, limitato a ricevere i segnali dai motoneuroni per la contrazione. Oggi sappiamo che esiste un dialogo bidirezionale: il muscolo invia segnali ai motoneuroni che ne influenzano la sopravvivenza, lo sviluppo e lo stato funzionale. L'interruzione di questo dialogo, tipica della SLA, rende i motoneuroni più vulnerabili alla degenerazione.
Il Ruolo Cruciale dei microRNA e delle Cellule Staminali Muscolari
Al centro di questo scambio di segnali ci sono proteine e molecole di RNA, come i microRNA, che viaggiano tra muscolo e motoneurone attraverso piccole vescicole chiamate esosomi. I microRNA sono piccole molecole di RNA capaci di regolare la sintesi proteica, una scoperta che è valsa a Victor Ambros e Gary Ruvkun il Premio Nobel per la Medicina nel 2024.
In questo contesto, le cellule staminali del muscolo scheletrico assumono grande rilevanza. Normalmente "silenti", si attivano in caso di danno o stress per contribuire alla rigenerazione muscolare. Nella SLA, però, queste cellule mostrano un comportamento alterato: la loro capacità rigenerativa è ridotta e contribuiscono alla produzione di segnali disfunzionali che influiscono negativamente sui motoneuroni.
«Tra i microRNA secreti in condizioni patologiche ci sono il miR-134 e 882 che, mediante azione autocrina – una segnalazione cellulare in cui una sostanza prodotta da una cellula ne modifica il comportamento – impediscono la produzione di un muscolo funzionale», spiegano Stefano Cagnin, Maria Lina Massimino e Caterina Peggion. «Diversamente, i miR-26a e 431, secreti dalle cellule staminali normali, aiutano a produrre un muscolo funzionale e migliorano il differenziamento dei motoneuroni».
Nuove Strategie Terapeutiche
L'idea che una malattia tradizionalmente considerata "neuronale" come la SLA abbia radici anche nel muscolo sta rivoluzionando l'approccio alla ricerca e alla terapia. Target terapeutici precedentemente impensabili, come le cellule staminali del muscolo e i microRNA da esse secreti, stanno dimostrando effetti positivi anche sui motoneuroni, i bersagli tradizionali della SLA.
Gli autori concludono: «Comprendere e ripristinare il dialogo tra muscolo e motoneurone potrebbe offrire nuove strategie per rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità di vita dei pazienti».