Researchers create ‘time machine’ simulations studying the lifecycle of ancestor galaxy cities
For the first time, researchers have created simulations that directly recreate the full life cycle of some of the largest collections of galaxies observed in the distant universe 11 billion years ago, reports a new study in Nature Astronomy.
Cosmological simulations are crucial to studying how the universe became the shape it is today, but many do not typically match what astronomers observe through telescopes. Most are designed to match the real universe only in a statistical sense. Constrained cosmological simulations, on the other hand, are designed to directly reproduce the structures we actually observe in the universe. However, most existing simulations of this kind have been applied to our local universe, meaning close to Earth, but never for observations of the distant universe.
Il long-Covid negli adolescenti
Uno studio del Cnr-Ibbc indica, nei giovani che si sono ammalati, nuovi e precoci biomarcatori, potenzialmente predittivi della sindrome post Covid. La ricerca, pubblicata su Diagnostics, apre nuovi campi di indagine nell’ambito degli effetti biologici e psicologici a lungo termine
In una percentuale di guariti dal Covid-19 permane una condizione di malessere definita long-Covid, caratterizzata da astenia, affaticamento, respirazione difficoltosa e da sintomi cognitivi, come perdita di memoria, difficoltà di concentrazione, ansia e depressione, indicati spesso come ‘brain fog’ e alla base del quadro clinico definito come NeuroCovid. Un recente studio pilota, coordinato da Marco Fiore e Carla Petrella dell’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Cnr-Ibbc), ha portato all’individuazione di biomarcatori precoci del long-Covid-19 negli adolescenti. La ricerca è stata condotta presso il Policlinico Umberto I dell’Università Sapienza di Roma, in collaborazione con Raffaella Nenna, Fabio Midulla, Luigi Tarani del Dipartimento materno infantile e scienze urologiche e Antonio Minni, Dipartimento organi di senso. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Diagnostics.