Sabato, 23 Giugno 2018
Sabato, 23 Giugno 2018 12:48

Quello che resta dei biocombustibili

Dai sottoprodotti e dagli scarti delle bioraffinerie, a composti da utilizzare nell’industria cosmetica e alimentare: il progetto EXCornsEED, coordinato da Sapienza, ha appena ricevuto un finanziamento di oltre 4,2 milioni di euro da parte della BBI (Bio-Based Industries Joint Undertaking) Si chiama EXCornsEED ed è coordinato da Sapienza. È il nuovo progetto che include 13 partner provenienti da 8 paesi europei, appena finanziato con oltre 4,2 milioni di euro dalla BBI (Bio-Based Industries Joint Undertaking), il partenariato pubblico-privato, con protagonisti la Commissione europea e le principali industrie europee legate alla bioeconomia.
Per tre anni e mezzo – questa la durata complessiva prevista – una task force di competenze scientifiche collaborerà con imprese già attive nel settore, mettendo a punto tecniche ad hoc per recuperare gli scarti generati dalla lavorazione delle bioraffinerie. L’attività dei ricercatori si concentrerà sugli impianti dedicati alla produzione di biocombustibili, una filiera che parte da varie fonti rinnovabili, tra cui il mais e la colza, per la produzione di biodiesel e bioetanolo, lasciando resti ricchi di composti di potenziale valore. Qui si inseriscono le nuove tecnologie e le procedure di frazionamento che consentiranno di ricavare diversi composti da inserire nel ciclo produttivo delle industrie cosmetiche e alimentari, mettendo a frutto quanto altrimenti destinato ad essere impiegato – in modo assai poco redditizio – come concime.

Pubblicato in Tecnologia

 

Scienzaonline con sottotitolo Sciencenew  - Periodico
Autorizzazioni del Tribunale di Roma – diffusioni:
telematica quotidiana 229/2006 del 08/06/2006
mensile per mezzo stampa 293/2003 del 07/07/2003
Scienceonline, Autorizzazione del Tribunale di Roma 228/2006 del 29/05/06
Pubblicato a Roma – Via A. De Viti de Marco, 50 – Direttore Responsabile Guido Donati

Photo Gallery