Gennaio 2024



Giants once roamed the karst plains of southern China, three-metre tall apes weighing in at 250 kilograms. These very distant human ancestors – Gigantopithcus blacki – went extinct before humans arrived in the region, with few clues to why, and so far leaving around 2000 fossilised teeth and four jawbones as the only signs of their existence.

New evidence from this region published in Nature, uncovered by a team of Chinese, Australian and US researchers, demonstrates beyond doubt that the largest primate to walk the earth went extinct between 295,000 and 215,000 years ago, unable to adapt its food preferences and behaviours, and vulnerable to the changing climates which sealed its fate.

“The story of G. blacki is an enigma in palaeontology – how could such a mighty creature go extinct at a time when other primates were adapting and surviving? The unresolved cause of its disappearance has become the Holy Grail in this discipline,” says palaeontologist and co-lead author Professor Yingqi Zhang, from the Institute of Vertebrate Palaeontology and Palaeoanthropology at the Chinese Academy of Sciences (IVPP).

Pubblicato in Scienceonline



PRIMO STUDIO IN EUROPA AUTORIZZATO EMA
Trial clinico: la Terapia intensiva neonatale dell’Azienda Ospedale-Università di Padova
coordina neonatologie italiane e straniere


In Italia nascono ogni anno oltre 30.000 neonati prematuri (il 7% dei nati), cioè bambini che vengono al mondo prima della 37a settimana di età gestazionale. Fra questi neonati prematuri, quelli che pesano meno di 1500 grammi sviluppano, nel 45% dei casi, una malattia polmonare cronica chiamata displasia broncopolmonare che richiede prolungata ossigenoterapia per settimane o mesi con conseguenze che possono persistere fino all’età adulta. Al momento non sono disponibili cure efficaci e sicure per questa malattia.


In luglio 2023 l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha approvato la prima sperimentazione clinica basata sull’uso terapeutico delle vescicole extracellulari, un prodotto naturale isolato da cellule del cordone ombelicale per la prevenzione della displasia broncopolmonare, la malattia polmonare cronica dei lattanti nati prematuri. La sperimentazione è stata poi approvata dal Comitato Etico Nazionale e da AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Presentata oggi a Padova, alla presenza, tra gli altri, di Giuseppe Dal Ben, Direttore Generale Azienda Ospedale, e Daniela Mapelli, rettrice Università di Padova, questa ricerca translazionale “made in Padova” è il risultato di un progetto che nasce dalla sinergia fra Università di Padova, Azienda Ospedale e Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza.

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Le disuguaglianze dei redditi italiani sono cresciute a favore dell’1% più ricco che, in proporzione, paga meno tasse rispetto al restante 99% dei contribuenti. Lo dimostra uno studio congiunto di Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Università di Milano-Bicocca, pubblicato dalla rivista scientifica Journal of the European Economic Association.

Nel suo complesso, il sistema fiscale italiano appare “blandamente progressivo” e, come sottolineano ricercatrici e ricercatori in questo studio, “diventa addirittura regressivo” per il 5% degli italiani più abbienti, che pagano un’aliquota effettiva inferiore al 95% dei contribuenti. Lo studio ha inoltre confermato che esistono importanti differenze in relazione alla tipologia di reddito prevalente: sono i lavoratori dipendenti a pagare più imposte, seguiti dai lavoratori autonomi, dai pensionati e, infine, da chi percepisce soprattutto rendite finanziarie e locazioni immobiliari.

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Aerosol particles play a key role in cooling the planet. They can either directly affect how much sunlight ends up on the surface of the Earth or indirectly through cloud formation, to which they contribute. New particles form from a variety of gas molecules, and these particles form everywhere on the planet.

To understand the circumstances in which these particles are formed, researchers conduct measurements in various environments all over the world. For example, the Finnish flagship station SMEAR II has conducted measurements in the boreal forest for 25 years.
However, the boreal forest is an extremely large area, and much of its contribution to aerosol formation has still not been explored, especially in its Siberian and Canadian parts.
Previous studies have suggested that particle formation is rare in Siberia. However, a recent study by the University of Helsinki showed that particle formation in Siberia was frequent and was connected to heat conditions. The results of the study were published in January in the journal Environmental Research Letters.

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Researchers at Karolinska Institutet in Sweden have shown that nasal drops with IgA antibodies can protect mice from SARS-CoV-2 infection. The results imply a new way to protect individuals at high risk from different variants of the SARS-CoV-2 virus and possibly other infections. The study is published in PNAS.

Different types of antibodies have different functions in the body. IgA antibodies are part of the so-called adaptive immune system and reside naturally in the mucosal membranes of the airways. Absence or low levels of mucosal IgA is known to be associated with an increased risk of SARS-CoV-2 breakthrough infections.

The current COVID-19 vaccines mainly stimulate an IgG antibody response in the body, and earlier studies have shown that their ability to protect against infection with the new Omicron variants of the virus is limited.

Pubblicato in Scienceonline

 


All patients receiving highest dose had significant T cell responses that correlated with significant reduction in risk of relapse.

A vaccine showed potential to prevent relapse of KRAS-mutated pancreatic and colorectal cancers for patients who had previously undergone surgery, according to a Phase I trial led by researchers at The University of Texas MD Anderson Cancer Center. Results were published today in Nature Medicine.

In the trial, patients with pancreatic and colorectal cancer who were considered at high risk of relapse received a maximum of 10 doses of the ELI-002 vaccine targeted toward KRAS G12D and G12R mutations. T cell responses were seen in 84% of all patients and in 100% of those in the two highest dose cohorts, including those who received the recommended Phase II dose of 10 mg.

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Mercoledì, 10 Gennaio 2024 15:05

Emergenza plastica sulle spiagge della Galizia


È di oltre 26 tonnellate il carico di “pellet” in plastica contenuto nel container che lo scorso 8 dicembre è stato disperso in mare dalla nave Taconao, al largo della costa del Portogallo.

Ora la marea di piccoli granuli di plastica bianca, miliardi di minuscole palline che vengono prodotte e spedite da una parte all’altra del Pianeta per essere utilizzate come materia prima per costruire oggetti di uso quotidiano, si sta diffondendo sulle spiagge di La Coruña e Mariña lucense, in Galizia, regione del nord-ovest della Spagna, e molti volontari si stanno muovendo per liberare le coste.
Il primo allarme alla giunta regionale è arrivato proprio il 13 dicembre, quando parte della marea di plastica ha raggiunto la spiaggia di Ribera (La Coruna). Ma solo il 5 gennaio l’amministrazione della Regione ha attivato il Protocollo di emergenza per inquinamento marino ma al livello più basso. Nella mattinata dell’8 gennaio la Procura generale per l’Ambiente spagnola ha annunciato l’apertura di un’inchiesta.

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An extended follow-up study conducted at the University of Jyväskylä shows that low cardiorespiratory fitness in adolescence is associated with higher risk for cardiovascular and metabolic diseases in middle age. The study provides real-life evidence for the far-reaching consequences of deteriorating fitness in youth.

The 45-year study combined the same participants’ fitness test data from adolescence (12–19 years) with information on diabetes, hypertension, and coronary heart disease as well as self-measurements of waist circumference from the ages of 37 to 44 and/or 57 to 64 years. The associations of cardiorespiratory, muscular and speed-agility fitness with the health conditions were investigated separately and by combining the diseases and risk factors into a cardiometabolic risk score to indicate the burden of the conditions.
The results showed that low cardiorespiratory fitness in adolescence was associated with a higher burden of cardiometabolic conditions up to the age of 57 to 64 years. Moreover, in females, low adolescent cardiorespiratory fitness increased the risk of hypertension in middle age, and in males, low speed-agility was associated with increased waist circumference in late middle age.

Pubblicato in Scienceonline


Una ricerca internazionale che ha coinvolto l’Università Statale di Milano e l’IRCCS Istituto Auxologico Italiano identifica una nuova causa predisponente alla formazione di aneurismi
dell’aorta toracica: un deficit di specifiche selenoproteine, provocato da un difetto ereditario, che porta dell’accumulo di stress ossidativo. Lo studio fornisce inoltre dati preliminari a supporto dell’efficacia di trattamenti preventivi a base di antiossidanti.
Pubblicato su Nature Communications uno studio internazionale che ha coinvolto l’Università Statale di Milano e l’IRCCS Istituto Auxologico Italiano e che ha identificato una nuova causa predisponente alla formazione di pericolosi aneurismi dell’aorta toracica, come conseguenza dell’accumulo di stress ossidativo provocato da un difetto ereditario che comporta il deficit di specifiche selenoproteine (SeP). La ricerca si è avvalsa di dati raccolti in soggetti umani e in modelli murini e di zebrafish.

Pubblicato in Medicina



I gelada, scimmie che vivono sugli altopiani etiopi, sbadigliano vocalizzando, creando delle sinfonie che si propagano tra i gruppi. Il fenomeno è stato osservato da un gruppo di etologi ed etologhe delle Università di Pisa e di Rennes che ha lavorato due mesi nello NaturZoo di Rheine e ha poi pubblicato i risultati della ricerca svolta sulla rivista Scientific Reports.

Il team composto da Luca Pedruzzi, dottorando fra Pisa e Rennes, Martina Francesconi ed Elisabetta Palagi, rispettivamente dottoranda e professoressa dell’Ateneo Pisano, e da Alban Lemasson, professore a Rennes, ha evidenziato che le particolari vocalizzazioni dei gelada associate agli sbadigli avrebbero un ruolo nel mantenere i legami sociali, anche in situazioni in cui il contatto visivo risulta impossibile. Gli animali infatti sbadigliano al solo sentire lo sbadiglio di altri esemplari, e il suono sembra essere particolarmente contagioso quando emesso da maschi dello stesso gruppo, individui cioè con un “peso sociale” maggiore.

Pubblicato in Antropologia

 

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