Lunedì, 22 Settembre 2025


Un team di ricerca internazionale, guidato dall'Università di Vienna, ha fatto una scoperta straordinaria: hanno trovato fiori di tiglio e bombi fossilizzati, risalenti a 24 milioni di anni fa, in Germania. La cosa più interessante è che i fossili contenevano anche prove della loro interazione: i granuli di polline. Questa scoperta dimostra che i bombi erano già tra i principali impollinatori del tiglio milioni di anni fa, proprio come lo sono oggi.

Lo studio, pubblicato su New Phytologist, è fondamentale per comprendere l'evoluzione dell'impollinazione, soprattutto considerando l'attuale declino globale degli insetti impollinatori.

Metodi di Ricerca Innovativi

"Abbiamo esaminato migliaia di fossili di fiori e insetti alla ricerca di polline," spiega Friðgeir Grímsson dell'Università di Vienna, "sperando di ottenere informazioni sull'evoluzione dei fiori e dei loro impollinatori."

Per visualizzare i microscopici granuli di polline, i ricercatori hanno usato la luce UV e blu, estraendoli con aghi sottilissimi. Dopo un'attenta pulizia, il polline è stato analizzato con microscopi ad alta risoluzione. I risultati hanno confermato che i bombi avevano visitato i fiori di tiglio prima di fossilizzarsi in un antico lago vulcanico.

Pubblicato in Paleontologia

 

La scoperta sulle abitudini alimentari degli elefanti nani della Sicilia, il Palaeoloxodon falconeri e il Palaeoloxodon mnaidriensis, ha rivelato che la loro dieta era principalmente a base di erbe abrasive, tipica dei pascolatori. La ricerca, condotta da scienziati delle Università di Padova e Saragozza, si è basata sull'analisi dell'usura dei denti fossili, conservati al Museo della Natura e dell'Uomo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica "Papers in Palaeontology" con il titolo “Feeding strategies of the Pleistocene insular dwarf elephants Palaeoloxodon falconeri and Palaeoloxodon mnaidriensis from Sicily (Italy)”.

Gli elefanti nani nel Pleistocene
Il Museo della Natura e dell'Uomo dell'Università di Padova custodisce numerosi fossili di questi due elefanti, che discendono da un antenato comune continentale, il Palaeoloxodon antiquus. Dopo la loro migrazione in Sicilia in epoche diverse, la taglia degli elefanti si ridusse a causa dell'isolamento insulare.

Pubblicato in Paleontologia

 

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