Lunedì, 28 Novembre 2022



CONTINUA LA CAMPAGNA DEL WWF “A NATALE METTICI IL CUORE”


Il video provocazione del WWF in occasione del venerdì di ‘corsa agli acquisti’ che offre sconti speciali: “La natura non è scontata. Questo Black Friday adotta una specie in via d’estinzione su adozioni.wwf.it”

Il Black Friday, giorno di sconti nato in America che segna l’inizio dello shopping natalizio, è vicino e tanti saldi stanno già piovendo su di noi a gran velocità. La sopravvivenza degli animali, però, non è scontata. Negli ultimi 50 anni il mondo è stato trasformato dall’esplosione del commercio globale, dei consumi e della crescita della popolazione umana, oltre che da un grandissimo incremento dell’urbanizzazione. Queste tendenze di fondo stanno portando al degrado della natura e al sovrasfruttamento delle risorse naturali ad un ritmo senza precedenti. Proprio in vista del Black Friday, il WWF lancia l’allarme attraverso un video che vuole smuovere le coscienze, e concentra l’attenzione sulla specie simbolo della fauna australiana: il koala.

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Il nostro cervello, sulla base delle esperienze appena vissute, formula e aggiorna continuamente delle predizioni su quel che avverrà nel nostro immediato futuro e poi ne verifica la congruenza o l’incongruenza con ciò che accade per affinare le previsioni successive. Questa capacità costituisce un vantaggio fondamentale nella nostra interazione quotidiana con l’ambiente che ci circonda. Ma come avviene questo processo?
Il Prof. Fabrizio Doricchi del Dipartimento di Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma e della Fondazione Santa Lucia IRCCS ha svelato che la regione del cervello nota come giunzione temporo-parietale, svolge un ruolo fondamentale nell’aggiornare e modificare tali predizioni. In uno studio appena pubblicato sull’autorevole rivista Physics of Life Reviews, il Prof. Fabrizio Doricchi e i suoi collaboratori hanno svelato che, in tutti questi compiti, la giunzione temporo-parietale svolge un ruolo “predittivo” e che i due emisferi cerebrali hanno ruoli “predittivi” diversi.

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A portare a questa ipotesi, uno studio condotto da tre ricercatori dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche, pubblicato sulla rivista IBRO Neuroscience Reports, secondo il quale entrambe le patologie sarebbero causate dallo stesso meccanismo neurodegenerativo - che hanno chiamato Neurodegenerative Elderly Syndrome (NES) - e si differenzierebbero in seguito.

Tre ricercatori dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istc) - Daniele Caligiore, Flora Giocondo e Massimo Silvetti - hanno recentemente pubblicato sulla rivista internazionale IBRO Neuroscience Reports un articolo in cui per la prima volta propongono che l’Alzheimer e il Parkinson potrebbero originare dallo stesso meccanismo neurodegenerativo, per poi differenziarsi in seguito, e hanno chiamato tale fenomeno neurodegenerativo “NES-Neurodegenerative Elderly Syndrome” (Sindrome neurodegenerativa dell’anziano). Lo studio ha seguito un approccio interdisciplinare e di sistema per analizzare e sintetizzare in modo originale nell’ipotesi della NES i risultati di diverse ricerche su Alzheimer e Parkinson condotte in ambiti diversi, dalla genetica alla neurofisiologia.

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