Nel corso del 2025, l'Italia ha registrato un aumento notevole dei casi di infezioni virali trasmesse dalle zanzare. La specie Culex pipiens ha infettato oltre $700$ persone; la metà di esse ha sviluppato la più grave forma neuroinvasiva, che ha portato a $69$ decessi.In Italia, questa specie si presenta in due varianti distinte:Culex pipiens form molestus: Predilige pungere gli esseri umani, attiva soprattutto nelle ore serali e notturne.Culex pipiens form pipiens: Mostra una preferenza per gli uccelli.
Smentita la "Zanzara della Metropolitana di Londra"
Per decenni, la teoria prevalente tra i biologi evoluzionisti sosteneva che la forma molestus si fosse evoluta dalla forma pipiens negli ultimi $200$ anni all'interno di cantine e ambienti sotterranei nell'Europa settentrionale. Questo rapido adattamento all'urbanizzazione aveva valso alla molestus il soprannome di "zanzara della metropolitana di Londra" ed era spesso citato come un esempio lampante di evoluzione rapida.
Un nuovo e approfondito studio, guidato dall'Università di Princeton (USA) e condotto con il contributo di ricercatori di atenei globali, inclusa l'Università La Sapienza di Roma, ha smentito questa teoria.
L'Antico Egitto come Luogo di Origine
Lo studio – pubblicato il 23 ottobre sulla prestigiosa rivista Science – ha analizzato il DNA di migliaia di esemplari di Culex pipiens, coprendo un'ampia diversità genetica e geografica della specie. I risultati dimostrano che l'adattamento della molestus all'uomo è avvenuto in un periodo storico molto più remoto, tra 1.000 e 10.000 anni fa, all'interno di una società agricola antica, con l'Antico Egitto individuato come il luogo più probabile di questa evoluzione. È qui che la zanzara avrebbe sviluppato l'adattamento agli ambienti creati dall'uomo che, in seguito, le ha consentito di colonizzare i sotterranei dell'Europa centro-settentrionale.
Implicazioni per la Salute Pubblica"Oltre a correggere uno dei 'casi da manuale' sull’evoluzione e l’adattamento urbano, la ricerca ha significative implicazioni per la salute pubblica," afferma Alessandra della Torre del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive, coautrice dello studio.
La ricerca fornisce nuove e cruciali informazioni sulla variabilità genetica di questa zanzara, che saranno utili per:
- Comprendere meglio il ruolo della specie nella trasmissione del virus del West Nile dagli uccelli all'uomo.
- Aprire la strada a indagini più dettagliate sui potenziali collegamenti tra urbanizzazione, ibridazione e trasmissione virale tra uccelli e esseri umani.
