Ultimi Articoli

Alla scoperta del mantello del Tirreno: nuove rivelazioni sulla formazione degli oceani

Alla scoperta del mantello del Tirreno: nuove rivelazioni sulla formazione degli oceani

20 Marzo 2025

Uno studio internazionale, pubblicato su Nature Communications, evidenzia la presenza...

Antartide: il ghiaccio più antico in viaggio verso l’Europa

Antartide: il ghiaccio più antico in viaggio verso l’Europa

20 Marzo 2025

Sono in viaggio verso l’Europa, a bordo della nave da...

L’interazione tra buchi neri e onde gravitazionali si studia con un esperimento da tavolo

L’interazione tra buchi neri e onde gravitazionali si studia con un esperimento da tavolo

19 Marzo 2025

Lo studio è basato sulla tesi di Chiara Coviello, laureata...

Erionite, la “fibra killer” peggiore dell’amianto: individuato un potenziale meccanismo di tossicità

Erionite, la “fibra killer” peggiore dell’amianto: individuato un potenziale meccanismo di tossicità

18 Marzo 2025

Uno studio congiunto condotto da Sapienza Università di Roma, Università...

Birra, dalla ricerca un processo di produzione più rapido e sostenibile

Birra, dalla ricerca un processo di produzione più rapido e sostenibile

18 Marzo 2025

Una ricerca dell’Istituto per la bioeconomia del Cnr ha dimostrato...

Disturbi alimentari: Bambino Gesù, +60% di nuovi casi dal 2019

Disturbi alimentari: Bambino Gesù, +60% di nuovi casi dal 2019

13 Marzo 2025

Nel 2024 230 nuove diagnosi di disturbi della nutrizione e...

Così si formano le onde di attività delle aree cerebrali responsabili della memoria

Così si formano le onde di attività delle aree cerebrali responsabili della memoria

13 Marzo 2025

Un team congiunto dell’Istituto di biofisica del Cnr e della...

  • 1
  • 2

Redditi italiani e fisco, aumentano le disuguaglianze l’1% più ricco in proporzione paga meno tasse del restante 99% dei contribuenti

Università degli studi di Milano Bicocca 12 Gen 2024

Le disuguaglianze dei redditi italiani sono cresciute a favore dell’1% più ricco che, in proporzione, paga meno tasse rispetto al restante 99% dei contribuenti. Lo dimostra uno studio congiunto di Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Università di Milano-Bicocca, pubblicato dalla rivista scientifica Journal of the European Economic Association.

Nel suo complesso, il sistema fiscale italiano appare “blandamente progressivo” e, come sottolineano ricercatrici e ricercatori in questo studio, “diventa addirittura regressivo” per il 5% degli italiani più abbienti, che pagano un’aliquota effettiva inferiore al 95% dei contribuenti. Lo studio ha inoltre confermato che esistono importanti differenze in relazione alla tipologia di reddito prevalente: sono i lavoratori dipendenti a pagare più imposte, seguiti dai lavoratori autonomi, dai pensionati e, infine, da chi percepisce soprattutto rendite finanziarie e locazioni immobiliari.

«Questo lavoro – commenta Demetrio Guzzardi, autore dello studio e ricercatore in Economia della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa - combina diverse fonti di dati, quali dichiarazioni dei redditi, indagini campionarie di Istat e Banca d'Italia, stime sulla distribuzione del patrimonio netto, per distribuire a livello individuale l’intero ‘reddito nazionale netto’, corretto per l’evasione fiscale. Così è stato possibile identificare le fasce di reddito che hanno perso di più negli ultimi anni». Ricercatrici e ricercatori hanno infatti stimato che dal 2004 al 2015, mentre il reddito nazionale reale si riduceva del 15%, il 50% più povero degli italiani subiva la maggiore perdita con un calo di circa il 30%.
All’interno del 50% più povero, ad essere più colpiti sono giovani tra i 18 e i 35 anni, che hanno perso circa il 42% del loro reddito. La disuguaglianza di genere risulta significativa per ogni classe di reddito e raggiunge valori estremi nell’1% più ricco della distribuzione, dove le donne guadagnano circa la metà degli uomini.

Lo studio della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e dell’Università di Milano-Bicocca mostra che il 50% più povero degli italiani maggiorenni detiene meno del 17% del reddito nazionale e vive con meno di 13 mila euro all’anno. Invece, sottolinea Elisa Palagi, autrice dello studio e ricercatrice di Economia alla Scuola Superiore Sant’Anna «l’1% più ricco del Paese detiene circa il 12% del reddito nazionale, cioè una media di 310 mila euro all’anno, ottenuti soprattutto da redditi finanziari, profitti societari e redditi da lavoro autonomo, in gran parte derivante dal ruolo di amministratori societari. Solo una ridottissima parte dei redditi dei più ricchi è ottenuta grazie ai redditi da lavoro dipendente». In particolare, i 50 mila italiani che compongono lo 0.1% più ricco del Paese detengono il 4.5% del reddito nazionale con entrate medie superiori al milione di euro annuo, cifra che potrebbe essere raggiunta dal 50% più povero soltanto risparmiando l’intero reddito per 76 anni.

Lo studio mette a confronto anche la concentrazione dei redditi dell'Italia a livello internazionale. Paragonando le stime ottenute da ricerche analoghe condotte per Stati Uniti e Francia, lo studio ha riscontrato che l'Italia presenta un livello di concentrazione dei redditi simile a quello della Francia, a loro volta paesi lontani dall'estrema concentrazione osservata negli Stati Uniti. Tuttavia, ciò che – leggendo lo studio - desta preoccupazione è il trend in diminuzione della quota di reddito detenuta dalle fasce di reddito meno abbienti, come sottolineato da Alessandro Santoro, autore dello studio e pro-rettore al Bilancio dell'Università di Milano-Bicocca. «A differenza della situazione in Francia, dove le fasce più deboli hanno visto un modesto aumento della loro quota di reddito – dice Alessandro Santoro - in Italia si osserva l'opposto, con le fasce più povere che diventano sempre più svantaggiate».

Oltre a distribuire l’intero reddito nazionale, lo studio distribuisce a livello individuale anche l’ammontare delle tasse e imposte raccolte dallo Stato (Irpef, Irap, Imu, imposte sugli interessi, dividendi e tutte le transazioni finanziarie, imposte sui consumi, contributi sociali, oltre ad ulteriori imposte minori). «In questo modo – commenta Andrea Roventini, autore dello studio, direttore dell’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna – abbiamo dimostrato che l’intero sistema fiscale italiano è solo blandamente progressivo per il 95% più basso della distribuzione del reddito, con un’imposizione fiscale che sale dal 40% al 50%. Il sistema diventa addirittura regressivo per il 5% dei contribuenti più ricchi con un’aliquota effettiva che scende fino al 36% per chi guadagna oltre i 500 mila euro annui. Il sistema fiscale è addirittura sempre regressivo se si considera la distribuzione del patrimonio invece che quella del reddito».

La minore incidenza fiscale per i redditi più elevati è spiegata principalmente da fattori come l’effettiva regressività dell’Iva (che grava meno sui cittadini abbienti che risparmiano di più; dal minor peso dei contributi sociali per i redditi superiori ai 100 mila euro; dalla maggiore rilevanza per i contribuenti più ricchi delle rendite finanziarie e dei redditi da locazioni immobiliari, tassati con un’aliquota del 12% o del 26%.

In conclusione, questo studio ha messo in luce «la necessità di avviare una profonda e seria discussione sullo stato attuale del sistema fiscale italiano. L'evidenza di una regressività che favorisce solo le fasce di reddito più elevate – secondo autrici e autori dello studio - sottolinea l'urgenza di riforme mirate che non penalizzino i redditi più bassi, ma mirino a correggere gli squilibri presenti riducendo le disuguaglianze e promuovendo una distribuzione del carico fiscale in modo proporzionato. L'avvio di questo dibattito – concludono - rappresenta un passo cruciale verso un sistema fiscale italiano più giusto e inclusivo, capace di sostenere una crescita economica sostenibile e di garantire benefici tangibili per l'intera società».

Ultima modifica il Martedì, 02 Luglio 2024 19:01
Vota questo articolo
(0 Voti)

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.

Medicina

Disturbi alimentari: Bambino Gesù, +60% di nuovi casi dal 2019

Disturbi alimentari: Bambino Gesù, +60% di nuovi casi dal 2019

13 Marzo 2025

Nel 2024 230 nuove diagnosi di disturbi della nutrizione e...

Paleontologia

Ercolano - La caldissima nube di cenere vesuviana del 79 d.c. ha trasformato il cervello umano in vetro

Ercolano - La caldissima nube di cenere vesuviana del 79 d.c. ha trasformato il cervello umano in vetro

06 Marzo 2025

Lo scheletro del guardiano nel suo letto di legno presso Collegium Augustalium, nel Parco...

Geografia e Storia

L’antico DNA nel Maghreb orientale: rivelata la resilienza genetica e culturale dei cacciatori-raccoglitori del Neolitico

L’antico DNA nel Maghreb orientale: rivelata la resilienza genetica e culturale dei cacciatori-raccoglitori del Neolitico

19 Marzo 2025

Un recente studio condotto da Sapienza in collaborazione con un team internazionale di ricercatori...

Astronomia e Spazio

L’interazione tra buchi neri e onde gravitazionali si studia con un esperimento da tavolo

L’interazione tra buchi neri e onde gravitazionali si studia con un esperimento da tavolo

19 Marzo 2025

Lo studio è basato sulla tesi di Chiara Coviello, laureata in...

Scienze Naturali e Ambiente

Antartide: il ghiaccio più antico in viaggio verso l’Europa

Antartide: il ghiaccio più antico in viaggio verso l’Europa

20 Marzo 2025

Sono in viaggio verso l’Europa, a bordo della nave da ricerca...

 

Scienzaonline con sottotitolo Sciencenew  - Periodico
Autorizzazioni del Tribunale di Roma – diffusioni:
telematica quotidiana 229/2006 del 08/06/2006
mensile per mezzo stampa 293/2003 del 07/07/2003
Scienceonline, Autorizzazione del Tribunale di Roma 228/2006 del 29/05/06
Pubblicato a Roma – Via A. De Viti de Marco, 50 – Direttore Responsabile Guido Donati

Photo Gallery